PAESI CHE SI AFFACCIANO SULLA VALLE DEL SACCO Visti da Segni (Pianillo)
Acuto - Alatri - Anagni - Bellegra - Capranica Prenestina - Castel San Pietro - Cave - Colleferro Ferentino - Fiuggi - Frosinone - Fumone - Gavignano - Genazzano - Morolo - Palestrina - Paliano - Piglio - Rocca di S. Stefano -Rocca di Cave - S.Vito Romano - Serrone - Sgurgola - Torre Caietani
Acuto - Alatri - Anagni - Bellegra - Capranica Prenestina - Castel San Pietro - Cave - Colleferro Ferentino - Fiuggi - Frosinone - Fumone - Gavignano - Genazzano - Morolo - Palestrina - Paliano - Piglio - Rocca di S. Stefano -Rocca di Cave - S.Vito Romano - Serrone - Sgurgola - Torre Caietani
Cenni storici
Genazzano è caratterizzato dalla bellezza del borgo medioevale e dal maestoso Castello Colonna che lo sormonta. Dista circa 45 km da Roma, è posto ad un altitudine di 375 metri s.l.m. e conta circa 6.000 abitanti. Fu abitato fin da epoche remotissime e fin dall’epoca romana, vista la vicinanza con la capitale e la amenità del luogo situato tra i monti Prenestini, tra uliveti, castagneti e vigneti, fu sede di ville e dimore lussuose imperiali e aristocratiche. Una serie abbondante di reperti archeologici è stata infatti rinvenuta lungo il corso dei secoli in varie zone del paese per essere poi riutilizzata, come era consuetudine all’epoca, dai signori Colonna o trasferita, in tempi più recenti, nei musei romani. L’etimologia del nome Genazzano rimane ancora oggi controversa: il primo documento in cui compare il nome del paese risale al 1022 nell’ambito di una donazione familiare per la quale Giovanni di Pietro Domenico e la moglie Francesca vengono chiamati habitatores in Castello, qui appellatur Genazzano. Sono varie e controverse le origini che gli storici negli anni hanno attribuito al toponimo: il Nibby lo riconduce alla gente Genucia, una famiglia romana di origine plebee che, stando a Plutarco e Dionigi di Alicarnasso, al pari di altre nobili famiglie romane, avrebbe posseduto in questo territorio ricco di luoghi di culto, oppida e residenze fastose, una sontuosa villa. Secondo altri studiosi il nome andrebbe ricondotto ai giochi ginnici, “Ginnasio”, che si svolgevano nelle ville romane degli imperatori antonimi, in particolar modo nella villa imperiale di Claudio Tiberio o, per altri, in una villa imperiale appartenuta a Augusto prima e Marco Aurelio poi, da localizzare nelle vicinanze del convento di San Pio. Un’altra ipotesi fa derivare il nome da Jani-Fanum, ovvero un tempio eretto in onore del dio Giano, mai localizzato ma che si crede esistesse pensando allo stemma antico di Genazzano che riportava il dio bifronte. Mentre un’altra ipotesi, meno citata negli scritti sulla storia e la nascita di Genazzano, sostiene che il toponimo venga da Gens Nova, riferendosi ai nuovi abitanti che andarono a vivere nel borgo medioevale alla sua nascita. Infine va citata quella secondo cui il toponimo non sia legato a famiglie illustri o attività particolari che vi si svolgevano bensì alla grande diffusione nell’intera zona della pianta delle ginestre. Lo stemma di Genazzano prende spunto dalla famosa "Disfida di Barletta": uno scudo con corona turrita e rami di alloro, che racchiude tredici triangoli contornati dal motto "L'abbattimento" in memoria dei tredici italiani che nel 1503 parteciparono vittoriosi alla Disfida, tra i qual Giovanni Brancaleone, cittadino genazzanese che con animo grande e valoroso difese l'onore ed il valore degli italiani rappresentando degnamente gli italiani. |