Loris è uno scolaro intelligente ma svogliato, non ama la scuola e vorrebbe uscire dall’aula……
Entra con la fantasia in un mondo irreale dove si imbatte in personaggi strani: la Fata, il Pappagallo, la Scimmia, Rom e il Mago di Oggi, ma soprattutto scopre realtà lontane da lui con problematiche, purtroppo, ancora irrisolte: le mine antiuomo che mutilano i bimbi africani e delle altre zone in guerra, la caccia di frodo degli animali in via di estinzione che impoveriscono la savana del continente nero, la fame atavica degli abitanti dei villaggi sub-sahariani che pagano l’avidità dei bianchi “conquistatori”. Loris, il Re della Valle del Sacco, parte dal monte Pianillo, esce dalla Porta Saracena e attraversa la via Traiana. Intraprende un cammino di conoscenza fino all’Africa. Tornerà alla fine del viaggio sulle antiche mura ciclopiche, pronto ad un percorso di conoscenza, di amore e solidarietà. E’ proprio l’incontro con i vari personaggi e l’utilizzo di IntErnest che Loris matura,via via che cammina, una diversa consapevolezza del mondo, ma soprattutto è il Mago di Oggi che attraverso un breve dialogo, precisa: “<Vieni avanti, vieni, re della Valle del Sacco> esclamò lo strano personaggio senza nemmeno voltarsi. Loris rimase di stucco: come aveva fatto il Mago di Oggi ad accorgersi della sua presenza? <Vieni, ho rivisto su IntErnest molte delle imprese da te compiute> continuò senza voltarsi. <Ce ne sono molte altre da intraprendere ancora e da portare a termine. Ma vedi? Una è la più importante di tutte: se non risolveremo questa, le altre saranno impossibili alla soluzione.> <Mio Dio!< esclamò Loris. <Che altro dovremmo dunque fare? Io sono molto stanco, vorrei riposarmi e poi giocare un po’ con qualche amico, ha tanta voglia di farmi una partita a calcetto!> < Ma tu sei un re! Continuò il Mago di Oggi, avendo sempre cura di non volgere il viso verso il ragazzo. < E i re hanno delle grandi responsabilità: sono loro che devono guidare i popoli e adoperarsi affinché essi vivano nella pace e nel rispetto delle leggi.> <Quando io ho desiderato essere un re l’ho fatto soltanto perché volevo che tutti mi ubbidissero e perché avevo voglia di far scomparire tutto ciò che non mi piaceva, la scuola ad esempio. Non pensavo di dovermi assumere delle responsabilità> replicò Loris. <Già hai scelto la via più breve per essere re! Ma non è proprio così: essere re è faticosissimo, e tu ora dovrai percorrere il sentiero fino in fondo. Solo quando avrai portato a termine tutte le missioni che dall’alto sono state assegnate al re della Valle del Sacco, potrai decidere se rinunciare o no alla tua corona.>” Loris dopo aver preso coscienza dei problemi che affliggono i bambini del mondo, chiese alla fata Zavina di poter tornare alla realtà. <Bene disse Zavina! Allora restituisci la corona> Quando riuscì togliersela e la consegnò alla fata, immediatamente tutto svanì; Loris si sentì risucchiato da una vorticosa tromba d’aria. Quando questa sensazione si spense, il bambino si ritrovò seduto sotto un grande albero lungo la strada della Porta Saracena. Le riflessioni e le parti interamente riportate sono tratte da “I Cavalieri della Valle del Sacco, di Fernanda Spigone, Ed. MEF Autori Libri Firenze,2006
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Il libro è stato presentato su Cronache Cittadine il 5 novembre 2006 da Corrado Mancini
SEGNI - Presentato, con successo di pubblico e di critica, nel contesto della 49^ Sagra del Marrone segnino, “I cavalieri della Valle del Sacco” è andato a siglare l’ennesimo appuntamento che la scrittrice Fernanda Spigone ha ormai da qualche anno con la “vetrina letteraria” dell’importante manifestazione di Segni. Abilmente introdotti dalla dott.ssa Annalisa Ciccotti i lavori sono stati aperti dagli interventi del sindaco Renato Cacciotti e dell’assessore alla Cultura e Turismo dott. Piero Cascioli. Entrambe hanno ricordato al folto e qualificato pubblico presente tutta la poliedrica veste culturale e letteraria che da qualche tempo va connotando la Sagra del Marrone Segnino la quale, così ha anche confermato il presidente della XVIII Comunità Montana, Briganti, va sempre più proponendosi come la più importante delle sagre lepine. La poetessa e scrittrice Fernanda Spigone di Segni Il relatore che ha presentato “I cavalieri della Valle del Sacco”, è stato il prof. Italo Campagna, studioso, storico, neoeletto direttore del Museo “La reggia dei Volsci” a Carpineto Romano.
Il brillante e dotto oratore ha messo in evidenza i punti cruciali del testo che spaziano dalla quotidianità alle tematiche ambientali ed agli ecosistemi. Ha esaltato la capacità evocativa dell’autrice, le esperienze letterarie, il calligrafismo poetico, il simbolismo, le visioni immaginose, le nenie antiche che vanno a costellare l’affascinante percorso dal particolare all’universale tematico. L’autrice Fernanda Spigone, dal proprio canto, ha discusso brevemente sul desiderio e sulla sfida circa il suo cimentarsi nel campo della letteratura per ragazzi: il desiderio, innestato su un’istanza di ordine pedagogico - valoriale, è senz’altro da ricondursi alla sua formazione (laurea in pedagogia), quindi alla sua ultratrentennale esperienza nel campo dell’educazione - formazione e ancora al fatto di aver sempre insegnato a ragazzi compresi in una fascia d’età in cui è difficile scindere l’istruzione dall’educazione. Ha fatto riferimento al termine educo = traggo fuori dal bozzolo della non-conoscenza, della personalità in fieri etc. La sfida invece nasce dal volersi misurare contro il Leviathan della moda dilagante ed imperante che, nel caso della letteratura per ragazzi, è rappresentato dall’horror nelle varie salse. Riportando le parole di Guglielmo Mordillo, il grande umorista che illustra con garbo ed eleganza i quadernoni dei nostri ragazzi, ha detto che il testo letterario deve rappresentare un invito ad invaghirsi della vita e ciò quindi sarà possibile non percorrendo la strada dell’horror e della paura, ma quella dell’allegria e della gioia nel cuore. «Leggere un testo - ha detto - non è un consumare righe, ma è entrare in un mondo, identificarsi con i personaggi, calarsi nelle storie che vi si snodano, dialogare con l’autore ... é quindi irrinunciabile che in ogni testo ci sia una misura etico-valoriale, trascurare la quale significa giustificare tutto quanto può solleticare il lettore, e questo solo a favore di una spregiudicata commercializzazione». Ha concluso i lavori Quirino Briganti il quale ha avuto parole di encomio per la scrittrice che si profila sempre più significativa nella rosa degli autori lepini tanto da meritare, con il suo romanzo, il patrocinio del Comune di Segni e della stessa Comunità Montana. L’importante consenso letterario dello scorso 22 Ottobre, ha registrato la presenza di numerose persone del mondo della scuola fra cui il preside dell’Istituto Comprensivo di Segni dott. Marco Saccucci e la dott.ssa Anna Navarra, preside della Scuola Media Statale “Leonardo da Vinci” di Colleferro, personalità della cultura quali il prof. Mattoccia, il prof. Chiarenza, la poetessa Lanciotti, il noto pittore Antonio Fiore e molti altri che hanno costituito una qualificata cornice all’incontro.
SEGNI - Presentato, con successo di pubblico e di critica, nel contesto della 49^ Sagra del Marrone segnino, “I cavalieri della Valle del Sacco” è andato a siglare l’ennesimo appuntamento che la scrittrice Fernanda Spigone ha ormai da qualche anno con la “vetrina letteraria” dell’importante manifestazione di Segni. Abilmente introdotti dalla dott.ssa Annalisa Ciccotti i lavori sono stati aperti dagli interventi del sindaco Renato Cacciotti e dell’assessore alla Cultura e Turismo dott. Piero Cascioli. Entrambe hanno ricordato al folto e qualificato pubblico presente tutta la poliedrica veste culturale e letteraria che da qualche tempo va connotando la Sagra del Marrone Segnino la quale, così ha anche confermato il presidente della XVIII Comunità Montana, Briganti, va sempre più proponendosi come la più importante delle sagre lepine. La poetessa e scrittrice Fernanda Spigone di Segni Il relatore che ha presentato “I cavalieri della Valle del Sacco”, è stato il prof. Italo Campagna, studioso, storico, neoeletto direttore del Museo “La reggia dei Volsci” a Carpineto Romano.
Il brillante e dotto oratore ha messo in evidenza i punti cruciali del testo che spaziano dalla quotidianità alle tematiche ambientali ed agli ecosistemi. Ha esaltato la capacità evocativa dell’autrice, le esperienze letterarie, il calligrafismo poetico, il simbolismo, le visioni immaginose, le nenie antiche che vanno a costellare l’affascinante percorso dal particolare all’universale tematico. L’autrice Fernanda Spigone, dal proprio canto, ha discusso brevemente sul desiderio e sulla sfida circa il suo cimentarsi nel campo della letteratura per ragazzi: il desiderio, innestato su un’istanza di ordine pedagogico - valoriale, è senz’altro da ricondursi alla sua formazione (laurea in pedagogia), quindi alla sua ultratrentennale esperienza nel campo dell’educazione - formazione e ancora al fatto di aver sempre insegnato a ragazzi compresi in una fascia d’età in cui è difficile scindere l’istruzione dall’educazione. Ha fatto riferimento al termine educo = traggo fuori dal bozzolo della non-conoscenza, della personalità in fieri etc. La sfida invece nasce dal volersi misurare contro il Leviathan della moda dilagante ed imperante che, nel caso della letteratura per ragazzi, è rappresentato dall’horror nelle varie salse. Riportando le parole di Guglielmo Mordillo, il grande umorista che illustra con garbo ed eleganza i quadernoni dei nostri ragazzi, ha detto che il testo letterario deve rappresentare un invito ad invaghirsi della vita e ciò quindi sarà possibile non percorrendo la strada dell’horror e della paura, ma quella dell’allegria e della gioia nel cuore. «Leggere un testo - ha detto - non è un consumare righe, ma è entrare in un mondo, identificarsi con i personaggi, calarsi nelle storie che vi si snodano, dialogare con l’autore ... é quindi irrinunciabile che in ogni testo ci sia una misura etico-valoriale, trascurare la quale significa giustificare tutto quanto può solleticare il lettore, e questo solo a favore di una spregiudicata commercializzazione». Ha concluso i lavori Quirino Briganti il quale ha avuto parole di encomio per la scrittrice che si profila sempre più significativa nella rosa degli autori lepini tanto da meritare, con il suo romanzo, il patrocinio del Comune di Segni e della stessa Comunità Montana. L’importante consenso letterario dello scorso 22 Ottobre, ha registrato la presenza di numerose persone del mondo della scuola fra cui il preside dell’Istituto Comprensivo di Segni dott. Marco Saccucci e la dott.ssa Anna Navarra, preside della Scuola Media Statale “Leonardo da Vinci” di Colleferro, personalità della cultura quali il prof. Mattoccia, il prof. Chiarenza, la poetessa Lanciotti, il noto pittore Antonio Fiore e molti altri che hanno costituito una qualificata cornice all’incontro.