Antonio Fiore paradigma estetico del futurismo
Il significato profondo delle opere di Antonio Fiore - Ufagrà si comprendono nella constatazione che il suo pensiero è totalmente reinventato; l'espressione delle linee e delle forme rappresentano, infatti, un inarrestabile slancio dell'ascesa verso l'alto. Il linguaggio artistico di Fiore spiega, nel suo percorso, un'incessante rielaborazione della visione ideologica ed estetica del mondo. Infatti ad iniziare dalle prime espressioni artistiche 1977, con l'adesione al movimento Agrà di Sante Monachesi e la successiva adesione alla dichiarazione "Futurismo oggi", l'artista ha inequivocabilmente interpretato la dimensione ideale di un mondo sottratto alla legge gravitazionale: prima con i quadri messaggio, dove le linee già assumevano forme esplodenti verso l'alto, e poi nella espressione aereo-pittorica, ampliando così in modo esponenziale il sistema ideale di riferimento del percorso fisico e mentale. Ma il pellegrinaggio di Fiore non termina in questi ambiti, non si accontenta dei paradigmi artistici sinora conosciuti; va oltre. Va oltre, ed inizia a considerare la superficie del quadro come campo totale di pittura che in Fiore esprime una gerarchia degli insiemi: forme e linee organizzate che ad una prima e superficiale lettura tendono a separare, ma poi, se si osserva con più attenzione ci si accorge che non sono linee di separazione, ma cerniere di collegamento delle varie parti: corpo, mente, emozioni, spiritualità. Chi , come me, è andato alla mostra antologica "Dal neofuturismo agrà alla cosmopittura" tenutasi alla Rocca Paolina di Perugia nel 2012, e si è lasciato guidare dal maestro, non può non aver osservato questo pellegrinaggio: dal "Trittico di S. Barbara" del 1978 alla "Velocità-aeropitture+cosmopittura" del 2008 che evidenzia la concretizzazione degli elementi portanti la sua arte. E' così che dalla "Agravità" di Monachesi alle "linee forza ufagrà" in cui sono ancora presenti i quadri -messaggi, si arriva ad una esplosione della pittura di Fiore dove tutti gli elementi sembrano volatilizzarsi, ma in realtà il Tutto è ben saldo e tenuto insieme da quelle linee-cerniera che tendono sempre e comunque verso l'alto senza mai sopire la gioia, la speranza. Siamo forse di fronte ad un nuovo paradigma? O ancor più oltre? Un Metaparadigma? |
Video intervista ArTurismo
___________________________ dal 25.11.2017 al 10.05.2018
NUOVO ALFABETO FUTURISTA DI ANTONIO FIORE Curatore: Carlo Franza Luogo: Berlino - Plus Berlin Indirizzo: Warschauer Platz 6-8 - 10245 Berlin >>>Vedi sotto _________________________ |
ANTONIO FIORE
NUOVO ALFABETO FUTURISTA
dal 25/11/2017 al 10/05/2018 Luogo: Berlino - Plus Berlin ---- Warschauer Platz 6-8 - 10245 Berlin
NUOVO ALFABETO FUTURISTA
dal 25/11/2017 al 10/05/2018 Luogo: Berlino - Plus Berlin ---- Warschauer Platz 6-8 - 10245 Berlin
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Cenni biografici dell'artista
Antonio Fiore è nato a Segni (Roma) il 1 agosto del 1938 e qui risiede. Comincia a lavorare con maggiore continuità dal 1977, in seguito all’incontro con Sante Monachesi di cui frequenta lo studio fino al 1984, aderendo e collaborando al Movimento Agrà. Successivamente aderirà alla metà degli anni 80, alla Dichiarazione di “Futurismo-Oggi” redatta da E. Benedetto e firmata dai futuristi viventi. Fu “battezzato” da Monachesi con lo pseudonimo di UFAGRA’, dove U stava per universo, in quanto il Movimento Agrà è universale, F per Fiore che è il suo cognome, e Agrà, il Movimento stesso. E’ oggi considerato l’ultimo futurista tuttora operante e certamente molto ha influito la sua vicinanza a F. Cangiullo prima, ed alle figlie di Giacomo Balla, Luce ed Elica. Dal 1980 ad oggi ha esposto in 67 mostre personali, tra le altre: nel 1991 presso il Complesso Monumentale S. Michele a Ripa Grande – Roma; nel 1992 presso la Fortezza Spagnola – L’Aquila; nel 1993 presso il Museo del Palazzo Ducale – Mantova; tra le ultime quelle nel 2005 presso il Complesso Monumentale del Vittoriano – Roma; nel 2008 presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Roma; nel 2009, in occasione delle celebrazioni del Centenario del Futurismo, presso la Galleria Vittoria – Roma; nel 2012 presso il CERP Centro Espositivo della Rocca Paolina – Perugia. Nel 2014 presso la Sala Esposizione del Teatro Comunale-Fiuggi e nel 2015 presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea- Latina e presso l’Abbazia di Valvisciolo – Sermoneta (Lt). Ha partecipato a rassegne Italiane ed estere. Presente a Palazzo Venezia, al Padiglione Italia-Regione Lazio della 54. Esposizione d’Arte Internazionale della Biennale di Venezia. Ha ricevuto premi. Le sue mostre oggetto di servizi radiofonici, televisivi, Rai e online. E’ presente su molte pubblicazioni : “Storia dell’Arte Italiana del 900 – Generazione Anni Trenta”, nella quale è inserito nel volume 5°, e “Catalogo delle Collezioni Permanenti, Generazione Anni Trenta”, di G. Di Genova, Edizioni Bora di Bologna; “Sironi gli anni del consenso e del primato tra futurismo e metafisica” e “Boccioni dal Meridione all’Europa” a cura di L. Tallarico, pubblicati dalla Casa Editrice Belriguardo di Ferrara; Catalogo “Futurismo e Sua Eredità” a cura di L. Strozzieri per Museo Barbella di Chieti; “Artisti del Novecento a Roma”, di R. Civello, Rendina Editori; “Astrattismo italiano”, di G. Simongini; “Catalogo dei Viventi – 2009”, di G. Dell’Arti e M. Parrini, Ed. Marsilio; “Opere d’arte a Villa Carpegna, in dono alla Quadriennale di Roma”, di G. Agnese; “International Yearbook of Futurism Studies 2011, Editore W. De Gruyter, Berlin. “Futurismo per la nuova umanità dopo Marinetti:arte, società tecnologica”, di R. Guerra, Armando Editore. “Lo stato dell’Arte-Regioni d’Italia”, di V. Sgarbi, Skira Editore. “Al di là della destra e della sinistra (Per l’italia del XXI secolo)”, di S. Giovannini e R. Guerra, Edizioni La Carmelina. “Percorsi d’Arte in Italia, a cura di E. Le Pera, Rubettino Editore. Nel 1999, è stata realizzata,dalle Edizioni Bora di Bologna, la Monografia: Antonio Fiore un futurista d’oggi, con testi di R. Bossaglia e G. Di Genova. Presente in numerosi archivi e biblioteche tra gli altri: Archivio Storico della Biennale di Venezia; Archivio Storico della Quadriennale di Roma; Biblioteca Nazionale Centrale “Vittorio Emanuele II; Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanra; Biblioteca Hertziana- Max Plank; Biblioteca dell’Accademia Nazionale di San Luca; Bibliotheque Nationale de France; Biblioteca del MART-Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Biblioteca Museo MAXXI. Hanno scritto sulla sua opera, E. Benedetto, S. Monachesi, O. Peruzzi, R. Bossaglia, F. Calzavacca, C. F. Carli, R. Civello, E. Crispolti, Carlo Franza, G. Di Genova, M. Duranti, E. Fabiani, D. Guzzi, G. Lista, A. Masi, G. Simongini, C. Strinati, L. Strozzieri, L. Tallarico, A. Valentini. Nel 2017 è il Prof. Carlo Franza ad invitarlo con una mostra personale dal titolo “Nuovo Alfabeto Futurista” nel progetto “Strade d’Europa” al Plus Berlin di Berlino. Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. |
ANTONIO FIORE - NUOVO ALFABETO FUTURISTA
Curatore: Carlo Franza “Strade d'Europa” si campiona ad essere, in una città come Berlino, cuore d'Europa, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. Il progetto è locato in un edificio neogotico – già nobile scuola di grafica - con cent'anni di storia alle spalle, a ridosso del più lungo tratto superstite dell'ex Muro di Berlino, nel quartiere di Friedrichshain, la zona più movimentata della città, ricca di art cafè, locali, negozi di abiti vintage, antiquariato, musica e altro. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Strade d'Europa è un punto di partenza. Con “Strade d'Europa” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, vari artisti con mostre personali; quelli di questo capitolo sono Gianluca Baggio, Donatella Bianchi, Antonio Fiore, Sergio Gimelli, Luisa Garavaglia Paolo Gubinelli, Patrizia Quadrelli e Marisa Settembrini a cui è dedicato l'omaggio nella Sala Hoffmann. Scrive Carlo Franza nel testo: “Dentro il futurismo e oltre il futurismo è cresciuto l’intero percorso artistico di Antonio Fiore, figura internazionalmente riconosciuta per il suo essere da sempre in viaggio con Ufagrà. Egli da tempo ha scelto la logica della “rigenerazione futurista dell’universo” attraverso concetti filosofici e cosmologici, e infatti ci racconta a colori il mondo intero con figure geometriche archetipiche. Linee, rette, curve, ovali, forme concave e convesse, triangoli, cerchi, ma sempre facendo movimentare il tutto come se una “tempesta futurista” operasse una sorta di deflagrazione. I suoi colori sono puri, tinte piatte, blu, rossi, gialli, bianchi, azzurri, viola, neri, ecc., si quantificano in veri e propri pensieri cromatici delineati da simbolismi segnici che movimentano la superficie e la trasformano in una sorta di pagina di diario. Questo ordine e sentire Ufagrà si accerta e si concentra nella ricerca di un’infinita proiezione di luce, facendo così proporre ad Antonio Fiore un proprio alfabeto visivo”. |
Passato, Presente, Futurismo
La mostra rimarrà aperta dal 5 maggio fino al 5 giugno 2017, tutti i giorni ore 10.00-13.00 / 15.00- 18.00, eccetto il martedì e mercoledì.
La mostra rimarrà aperta dal 5 maggio fino al 5 giugno 2017, tutti i giorni ore 10.00-13.00 / 15.00- 18.00, eccetto il martedì e mercoledì.