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Storia del Karate                                                   Training shotokan Karate - Segni -Facebook 

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Training shotokan Karate -Segni
Corso Vittorio Emanuele Traversa, 00037 Segni

La società Training shotokan Karate nasce a Segni nel 1986. Corsi Bambini , Ragazzi, Agonisti e Amatori a Segni (Rm) , Paliano (Fr) e Colleferro(Rm)
Maestri
M° Petrilli Sergio
M° Pirelli Michele
M° Lorenzini Pino
M° Binaco Riccardo
Ass. Tordella Cristina
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                    News su facebook 
  • Intervista al nostro karateka Riccardo Binaco apparsa sull’edizione Gennaio 2014 della rivista “Yoi”  .........Leggi
  • Karate Training Shotokan Segni-Paliano: 1 competizione 8 atleti, 9 medaglie...          Si conferma come la scuola più forte del Centro-Sud Italia 
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In giapponese il karate-do è costituito da tre ideogrammi:
- I primi due kara e Te significano letteralmente”mano vuota”.
- Il terzo Do significa “la via” o il “cammino”.
Il significato diventa “la via del karate”
L’importante non è il raggiungimento di una certa meta, ma il modo e lo spirito coi quali si procede lungo la via della propria conoscenza.
Nel nostro caso il significato completo di Karate-do è:
“Il cammino della propria conoscenza attraverso la pratica del karate”
La via del karate-do si realizza secondo ritmi individuali, assimilando e maturando interiormente conoscenze che riguardano l’aspetto:
Tecnico: nel saper utilizzare tecniche di difesa/attacco e come impiegarle nelle diverse situazioni.
Interiore: nel riuscire a vencere le proprie debolezze, nell’acquisire l’autocontrollo delle proprie emozioni ed entrare in armonia con se stesso.
Fisico: nel saper usare il proprio corpo, l’esatto utilizzo degli arti, la giusta contrazione e decontrazione dei muscoli e l’equilibrio.
La conoscenza tecnica si acquisisce mediante un’esercitazione continua e metodica, e bisogna apprendere alcuni elementi fondamentali: il movimento sciolto del corpo, la precisione, la potenza, la distanza, il tempo.
Questi elementi sono presenti nei tre aspetti inscindibili del karate:
KIHON= apprendimento delle tecniche fondamentali di base.
KATA = studio della sequenza di tecniche di difesa/attacco contro avversari immaginari, in un ordine prestabilito, concepite ed elaborate da antichi maestri.
KUMITE = applicazione delle tecniche apprese contro avversari reali; è il combattimento vero e proprio.



Bambini e arti marziali, un binomio che funziona!
Karate, Ju-Jitsu, Judo: le arti marziali sono ottime per i bambini, ecco perché

23/09/2013

GIULIA MATTIOLI (NEXTA)

Se state ancora decidendo quale attività sportiva far praticare a vostro figlio quest’anno, provate a considerare qualcosa di più originale del solito calcio o nuoto, come un’arte marziale. E’ assai probabile che a vostro figlio piacerà l’idea, e state certe che di benefici ne trarrà a profusione. Ma se vi spaventa l’idea di uno ‘sport violento’, toglietevi dalla testa calci volanti e pugni rotanti: un allenamento di arti marziali non è una puntata di Dragon Ball! La maggior parte di queste discipline insegna proprio il contrario, cioè la tecnica, il rispetto, la disciplina e l’autocontrollo, non calci e pugni a profusione. Tra le più soft in questo senso troviamo Judo, Karate, Ju-jitsu, e Taekwondo, attività che si possono intraprendere a partire dai 10 anni, ma le prime due discipline sono valide anche per gli under 10, e per le femmine, naturalmente!

Le arti marziali aiutano il corpo a svilupparsi in maniera equilibrata, non sollecitano troppo la schiena ma la rendono flessibile, rinforzano la muscolatura e le articolazioni. Il corpo si muove in maniera armonica, non stressando solo una parte specifica come avviene in molti altri sport. Tuttavia sono i risvolti non-visibili ad occhio nudo che spesso rendono entusiasti i genitori.

Le arti marziali infatti sono molto consigliate a bambini con scarse capacità di concentrazione o autocontrollo. Per eccellere in queste discipline infatti occorre molto rigore, molta autodisciplina. Insegnano a prendere decisioni veloci (per parare i colpi) ma considerando le conseguenze e soprattutto tenendo in considerazione l’altro, l’avversario, a cui non si vuole far male. L’autocontrollo diventa quindi una peculiarità di molti bambini che praticano arti marziali per anni, ma anche la precisione, perché non si vuole far male all’altro, ma neanche a sé stessi.

C’è poi un altro aspetto da considerare: mentre in molti sport esiste una vera e propria competizione in cui si deve dimostrare di essere migliori, in un allenamento di Judo o Karate non c’è per forza da vincere, ma da migliorare una tecnica, fattore che contribuisce ad aumentare l’autostima con equilibrio e sicurezza. Chi è aggressivo perché vuole ‘vincere’ a tutti i costi non è considerato un bravo judoka.

Insomma oltre al fattore fisico che più o meno in ogni attività sportiva viene valorizzato, nelle arti marziali vi è una componente psicologica ed emotiva non trascurabile. Molti genitori testimoniano di figli più tranquilli, pacati, ingentiliti da anni di allenamento. E ribadiamo, sono sport ottimi anche per le bambine per gli stessi motivi. Perché non provare? 


 

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