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San Bruno
Nato a Solero Asti, oggi, (Al) verso gli anni 1045-1049
Muore a Segni (Rm)  il 18-07-1123










TITOLO
ALBUM DI ROMA
Giornale letterario e di belle Arti
ANNO XXIII
MENGUCCI GIOVANNI
Tipografia delle belle arti
Roma   1857


Indice 213
243-245-287-290-340
A SAN BRUNO pagg190--206/207
CHIESA CATTEDRALE DI SEGNI  pagg.208 e segg



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Video  "Un santo al giorno"                                       di   gioiafelice 17 lug 2016
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ImmagineSan bruno d'Asti - Affresco nella Cattedrale di Asti
SAN BRUNO DI SEGNI  
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Vescovo (1049-1123) 18 Luglio















Vi propongo la memoria di un santo piemontese diventato patrono di Segni (RM). Da giovane fu istruito dai benedettini e da grande divenne uno dei migliori collaboratori dei sommi pontefici nel periodo di riforma della Chiesa nel Medio Evo.

Esistono due versioni primitive della Vita di Bruno, una di Pietro il Diacono, l’altra, più attendibile, di un contemporaneo Anonimo. Bruno nacque in una famiglia di nobili signori di Asti   in Piemonte, nel 1049, e dopo aver studiato a Bologna e Siena, diventò canonico della cattedrale di quest’ultima; nel 1079 si recò a Roma per partecipare a un concilio, durante il quale sembra aver difeso la dottrina eucaristica ortodossa contro gli insegnamenti di Berengario di Tours. L’anno seguente, fu nominato vescovo di Segni da papa S. Gregorio VII (25 mag.) e “condivise con coraggioso entusiasmo tutti i progetti [di Gregorio] per la riforma della Chiesa”, in particolare nella questione delle investiture.

Bruno accompagnò il B. Urbano II (29 lug.) in Francia nel 1095, per indire la prima crociata, e partecipò al concilio di Tours. Al suo ritorno in diocesi, fu imprigionato per tre mesi da uno degli oppositori di Gregorio, il conte Ainulfo, tenace sostenitore dell’Imperatore Enrico IV; successivamente si ritirò a Montecassino , a causa della continua opposizione alle sue riforme.Ricevette l’abito monastico, e quando la popolazione di Segni chiese il suo ritorno, l’abate persuase il papa a concedergli di restare nel monastero, e allo stesso tempo mantenere il suo incarico di vescovo; Bruno divenne abate di Montecassino nel 1107.

Continuò a interessarsi alla riforma della Chiesa, scrivendo contro la simonia e sul problema delle investiture, e come nunzio apostolico in Francia (1106 e Sicilia (1110), dove fu coinvolto nella riforma del clero. Quando ammonì il papa Pasquale II (1099-1118) per aver fatto delle concessioni all’imperatore eletto in Germania, Pasquale replicò ordinandogli di rinunciare all’incarico di abate e di ritornare alla sua diocesi, cosa che quest’ultimo fece subito, rimanendovi fino alla morte, nel 1123. Bruno scrisse molte opere, inclusa una Vita di S. Leone IX (1049-1054; 19 apr.) e tre opere liturgiche, e fu il più importante commentatore di Scritture della sua epoca, in Italia; in teologia, sosteneva la visione erronea che i sacramenti amministrati dal clero simoniaco non fossero validi.

Fu sepolto nella cattedrale, ma delle sue reliquie è rimasto solamente il teschio, custodito in un busto di argento, oggetto di culto pubblico. Bruno fu canonizzato nel 1183.
La festa di san Bruno vescovo patrono di Segni cade il 18 luglio  

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler /http://www.paginecattoliche.i

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