
Cenni storici
La vera storia di Segni inizia in epoca protoromana, tempo in cui Segni assurse a grande importanza in virtù anche della sua posizione strategica sulla Valle del fiume Sacco, quindi sulla direttrice che mette in contatto l'alto con il basso Lazio e la Campania. Nel 513 a.C. Tarquinio il Superbo, uno dei sette Re di Roma, inviò a Segni dei coloni e una guarnigione armata per proteggere, per via terra, le vie di accesso alla città di Roma. Proprio per questi fatti, suffragati anche da ritrovamenti archeologici, si dice che Segni fu fondata da Tarquinio il Superbo. Segni era dunque una città tanto fiorente che, unica in tutto il Lazio, coniava monete d'argento con la scritta SEIC e addestrava milizie proprie, con le quali offriva aiuto a Roma (a tal proposito sembra che il nome "Segni" derivi proprio dal SEIC suddetto, indicante il cinghiale, animale sacro per gli antichi abitanti di Segni, anche se altri lo fanno derivare dalle insegne di Tarquinio il Superbo, SEIGNIA in latino, o dalla statua del dio Mercurio Signinum, presente nel recto delle monete di Segni, oppure ancora segno distintivo di Segni che, sola fra tante città latine, coniava moneta) . Moneta Descrizione della moneta Al dritto è raffigurata la testa di Mercurio, che indossa un petaso alato. In una variante dietro la nuca nuota un delfino e sotto il mento c'è un caduceo. Al rovescio c'è una figura composta da una maschera di Sileno a sinistra e dalla testa di cinghiale a destra.[21] Il significato di questo tipo non è chiaro[18]. Sotto c'è l'etnico, SEIC. La scrittura con il dittongo e la lettera "g" scritta con "c" è tipica del periodo. Gli esemplari hanno un peso che varia tra i 0,5 e i 0,7 grammi.[21] La monetazione è legata alle guerre pirriche[6]. Don Cesare Jonta né la "Storia di Segni" del 1927, a pag. 60 scrive: "Di esemplari di monete segnine segnate colla G (SEIG) o colla C (SEIC) se ne trovano nel museo di Vienna, nel Kircheriano, nel Borgiano, nella collezione del Garrucci. Il Duca di Blancas, ambasciatore di Francia presso la S. Sede, dopo la caduta di Napoleone I, il dott. Ennio Visconti, e Mons. Sagnori, anche loro, l'acquistarono dai segnini, ma attualmente a Segni non né esiste alcun esemplare. Ora supposta storicamente vera l'opinione di coloro che affermano che la moneta Segnina rimonta ai tempi anteriori alla fondazione di Roma, bisogna dire ancora una volta, che la nostra città non debba ripetere la sua origine da Tarquinio o dal figlio Tito, ma prima ancora della venuta di detto Re non solo esisteva, ma vantava ancora una civiltà già molto avanzata" |
![]() Moneta Segnina-
Fac-simile realizzato da Teresa Turco |