Biografia di Don Bruno Navarra Le opere
Mons Bruno Navarra(Segni 03/04/1925--Segni 29/07/2006).
Sacerdote, studioso, storico, sapiente ed appassionato divulgatore di tradizioni, usi e costumi locali.
Ordinato sacerdote il 14-08-1948, dopo qualche anno di ministero pastorale a Roma, fu richiamato al suo paese natale per ricoprire l'incarico di Rettore del Seminario Minore. Nel 1986 fu nominato parroco della Concattedrale di Segni, ministero che svolse con zelo e abnegazione fino ai suoi ultimi giorni. Nella diocesi di Velletri-Segni ricopri incarichi importanti e di responsabilità. Insegnò Lettere presso la Scuola Media Statale. Dal 1958 diresse il mensile "Il Cuore della Diocesi". Collaborò con giornali e riviste del comprensorio Lepino. Fu membro attivo dell'Associazione Artisti Lepini per la riscoperta e la valorizzazione della cultura locale. E' autore di preziosi volumi sulla storia locale, strumenti fondamentali per conoscere il territorio Lepino e la sua comunità.
L' elenco completo delle sue opere è sul numero unico del “Cuore della Diocesi” del dicembre 2006.
L’attività letteraria del Navarra ha conseguito il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il primo premio ex aequo nella prima edizione del premio Biennale Letterario Internazionale dei Monti Lepini.
Nel 2000 don Bruno ha aperto il seminario ai seminaristi del Verbo Incarnato, come qui di seguito essi stessi ricordano:
Don Bruno Navarra y el IVE
Texto enviado para un artículo
del número especial de la revista
'Il Cuore della Diocesi', tantos años
dirigida por el mismo
Don Bruno Navarra.
Nel mese d’ottobre dell’anno 2000 i primi Padri e Seminaristi dell’Istituto del Verbo Incarnato s’insediavano a Segni, presso il Seminario. Non sapevamo che quest’arrivo avrebbe segnato per sempre la storia della nostra Familia Religiosa da molti punti di vista. Uno non secondario è che nel maggio 2004 l’Istituto era riconosciuto come congregazione religiosa precisamente dal Vescovo della Diocesi, allora Mons. Andrea Maria Erba. Questo fu possibile perché la sede principale dell’Istituto si trovava già a Segni, come tuttora, secondo quanto aveva deciso il Santo Padre Giovanni Paolo II il 9 aprile 2001: “Installare tale Consiglio (di governo dell’IVI) a Segni-Velletri…”. Una considerazione analoga vale per le nostre Suore, arrivate nel 2004, la cui presenza è oggi molto numerosa. Queste cose non avvengono mai per caso. La Provvidenza di Dio, che “dispone ogni cosa con numero, peso e misura” (Sap 11,21) agisce per mezzo degli uomini. Oltre al Santo Padre e a Mons. Erba, che ci accolse in Diocesi, fu Don Bruno l’uomo provvidenziale che ci aprì generosamente le porte della sua casa –il Seminario-, e della sua parrocchia.
Don Bruno è stato soprattutto un nostro gran benefattore spirituale. Non si può descrivere quanto bene ha fatto in mezzo a noi con la sua presenza edificante di sacerdote zelante, studioso e culto, amante della Chiesa, preoccupato ed operoso per il bene delle anime, e per il bene del suo amato paese. Ha dato buon esempio perseverando fino alla fine perché non ha voluto mollare mai. Don Bruno ci ha insegnato specialmente con la sua vita come deve essere un pastore d’anime e ha lasciato un segno profondo nel cuore dei nostri giovani Sacerdoti e Seminaristi. Ci ha istruito – e lo fa tuttora- anche con i suoi libri, vero modello d’accuratezza storica in cui appare continuamente la sua anima sacerdotale. Ci ha insegnato inoltre con le sue indimenticabili omelie ove traspariva la sua carità ardente, soprattutto l’amore verso Dio, verso la Madonna, verso San Bruno… E questo per tanti anni e in moltissime feste: i Settenari in onore dell’Addolorata, conclusi con il rinnovamento del voto; la festa e le processioni in onore di San Bruno, le processioni del Corpus Domini, ecc. Ci ha fatto amare Segni, la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue chiese e conventi, i suoi Santi e personaggi illustri, la sua gente, fino al punto che la città è diventata per i membri dell’Istituto “casa nostra”, il nostro paese.
Don Bruno divenne in questo modo uno dei più grandi benefattori dell’Istituto. Lo fu anche dal punto di vista materiale: infatti, nell’anno 2003 regalò tutti i suoi risparmi per pagare parte della casa che era stata proprietà delle Suore Figlie della Carità, a Via Padre Filippo, acquistata dall’Istituto. Con profondo senso ecclesiale ci disse che voleva così contribuire alla formazione dei missionari dell’IVI che si preparano a Segni per andare nei cinque continenti. Si preoccupò anche di trovare una casa per le Suore e quando fu possibile mise a disposizione per loro la “Villa Paradiso” in Via Marconi.
Per noi Sacerdoti, Seminaristi e Suore della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato Don Bruno è stato un grande amico, un consigliere prezioso, un fratello maggiore, un vero padre. Amavamo chiamarlo il nostro “Angelo custode” di Segni.
Le siamo debitori, e per questo lo ricordiamo sempre nelle nostre preghiere con la certezza che Dio lo ha ricompensato per le sue tante fatiche. Siamo certi che il 29 luglio egli ha ascoltato le parole di Gesù che ogni sacerdote desidera sentire il giorno della sua pasqua: “Bene, servo buono e fedele. Sei stato fedele… entra nel gaudio del tuo Signore” (Mt 25,21).
Rv.do P. Carlos Miguel Buela IVE
Superiore Generale
Istituto del Verbo Incarnato
Sacerdote, studioso, storico, sapiente ed appassionato divulgatore di tradizioni, usi e costumi locali.
Ordinato sacerdote il 14-08-1948, dopo qualche anno di ministero pastorale a Roma, fu richiamato al suo paese natale per ricoprire l'incarico di Rettore del Seminario Minore. Nel 1986 fu nominato parroco della Concattedrale di Segni, ministero che svolse con zelo e abnegazione fino ai suoi ultimi giorni. Nella diocesi di Velletri-Segni ricopri incarichi importanti e di responsabilità. Insegnò Lettere presso la Scuola Media Statale. Dal 1958 diresse il mensile "Il Cuore della Diocesi". Collaborò con giornali e riviste del comprensorio Lepino. Fu membro attivo dell'Associazione Artisti Lepini per la riscoperta e la valorizzazione della cultura locale. E' autore di preziosi volumi sulla storia locale, strumenti fondamentali per conoscere il territorio Lepino e la sua comunità.
L' elenco completo delle sue opere è sul numero unico del “Cuore della Diocesi” del dicembre 2006.
L’attività letteraria del Navarra ha conseguito il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il primo premio ex aequo nella prima edizione del premio Biennale Letterario Internazionale dei Monti Lepini.
Nel 2000 don Bruno ha aperto il seminario ai seminaristi del Verbo Incarnato, come qui di seguito essi stessi ricordano:
Don Bruno Navarra y el IVE
Texto enviado para un artículo
del número especial de la revista
'Il Cuore della Diocesi', tantos años
dirigida por el mismo
Don Bruno Navarra.
Nel mese d’ottobre dell’anno 2000 i primi Padri e Seminaristi dell’Istituto del Verbo Incarnato s’insediavano a Segni, presso il Seminario. Non sapevamo che quest’arrivo avrebbe segnato per sempre la storia della nostra Familia Religiosa da molti punti di vista. Uno non secondario è che nel maggio 2004 l’Istituto era riconosciuto come congregazione religiosa precisamente dal Vescovo della Diocesi, allora Mons. Andrea Maria Erba. Questo fu possibile perché la sede principale dell’Istituto si trovava già a Segni, come tuttora, secondo quanto aveva deciso il Santo Padre Giovanni Paolo II il 9 aprile 2001: “Installare tale Consiglio (di governo dell’IVI) a Segni-Velletri…”. Una considerazione analoga vale per le nostre Suore, arrivate nel 2004, la cui presenza è oggi molto numerosa. Queste cose non avvengono mai per caso. La Provvidenza di Dio, che “dispone ogni cosa con numero, peso e misura” (Sap 11,21) agisce per mezzo degli uomini. Oltre al Santo Padre e a Mons. Erba, che ci accolse in Diocesi, fu Don Bruno l’uomo provvidenziale che ci aprì generosamente le porte della sua casa –il Seminario-, e della sua parrocchia.
Don Bruno è stato soprattutto un nostro gran benefattore spirituale. Non si può descrivere quanto bene ha fatto in mezzo a noi con la sua presenza edificante di sacerdote zelante, studioso e culto, amante della Chiesa, preoccupato ed operoso per il bene delle anime, e per il bene del suo amato paese. Ha dato buon esempio perseverando fino alla fine perché non ha voluto mollare mai. Don Bruno ci ha insegnato specialmente con la sua vita come deve essere un pastore d’anime e ha lasciato un segno profondo nel cuore dei nostri giovani Sacerdoti e Seminaristi. Ci ha istruito – e lo fa tuttora- anche con i suoi libri, vero modello d’accuratezza storica in cui appare continuamente la sua anima sacerdotale. Ci ha insegnato inoltre con le sue indimenticabili omelie ove traspariva la sua carità ardente, soprattutto l’amore verso Dio, verso la Madonna, verso San Bruno… E questo per tanti anni e in moltissime feste: i Settenari in onore dell’Addolorata, conclusi con il rinnovamento del voto; la festa e le processioni in onore di San Bruno, le processioni del Corpus Domini, ecc. Ci ha fatto amare Segni, la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue chiese e conventi, i suoi Santi e personaggi illustri, la sua gente, fino al punto che la città è diventata per i membri dell’Istituto “casa nostra”, il nostro paese.
Don Bruno divenne in questo modo uno dei più grandi benefattori dell’Istituto. Lo fu anche dal punto di vista materiale: infatti, nell’anno 2003 regalò tutti i suoi risparmi per pagare parte della casa che era stata proprietà delle Suore Figlie della Carità, a Via Padre Filippo, acquistata dall’Istituto. Con profondo senso ecclesiale ci disse che voleva così contribuire alla formazione dei missionari dell’IVI che si preparano a Segni per andare nei cinque continenti. Si preoccupò anche di trovare una casa per le Suore e quando fu possibile mise a disposizione per loro la “Villa Paradiso” in Via Marconi.
Per noi Sacerdoti, Seminaristi e Suore della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato Don Bruno è stato un grande amico, un consigliere prezioso, un fratello maggiore, un vero padre. Amavamo chiamarlo il nostro “Angelo custode” di Segni.
Le siamo debitori, e per questo lo ricordiamo sempre nelle nostre preghiere con la certezza che Dio lo ha ricompensato per le sue tante fatiche. Siamo certi che il 29 luglio egli ha ascoltato le parole di Gesù che ogni sacerdote desidera sentire il giorno della sua pasqua: “Bene, servo buono e fedele. Sei stato fedele… entra nel gaudio del tuo Signore” (Mt 25,21).
Rv.do P. Carlos Miguel Buela IVE
Superiore Generale
Istituto del Verbo Incarnato