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"La ricerca, pur avendo lo scopo di essere presentata al popolo, viene condotta con metodo scientifico. La ricostruzione storica è fatta con intenti estremamente seri, sulla scorta di documenti.................distinguo ciò che è vero, perché documentabile, da ciò che è probabile; ciò che è leggendario da ciò che è assolutamente falso".      da "Segni La Cattedrale e i Vescovi" - appunti di storia locale  2      Segni, 7 marzo 1976

     Home scrittori                                                                          Biografia                                                              Commemorazione 29-31 luglio 2016 (In preparazione)



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Segni dal 1797 al 2006

A cura di
Annalisa Ciccotti


EDIVI,    Segni, 2007

Don Bruno non ha voluto chiudere la sua giornata terrena senza portare a termine l'opera che, più di ogni altra, ci fa comprendere l'intensità del suo amore per Segni............
..............Si può  quasi ritenere che questo libro, il cui manoscritto ormai completato era sulla scrivania al momento dell'improvvisa scomparsa, costituisca allo stesso tempo il il suo vero testamento spirituale e il suo lascito più importante..........
......Credo proprio che questa ultima fatica di Mons. Bruno Navarra, concludendo in modo esemplare una vita intera dedicata a Segni e alla sua gente, consegni il suo autore alla storia di questa città e sia destinata a rimanere come manuale insostituibile per le nuove e future generazioni di segnini.
     

                                                                                             +S.E. Mons. Vincenzo Apicella
                                                                                                      Vescovo di Velletri-Segni

.......Mons. Bruno Navarra, ancora una volta, si dimostra attento ricercatore e custode di un patrimonio che ad ogni angolo della nostra città ha lasciato tracce che attendono solo di essere riconosciute...
Questa storia ci parla di antiche vestigia ellenistiche e pagane, di S. Vitaliano, che nel VII secolo introdusse a Segni il culto della martire siracusana, di Alessandro III, il papa che canonizzò S. Tommaso Becket, ma ci parla anche di persone a noi vicine, che nella costruzione della nuova chiesa ci hanno lasciato testimonianza concreta della tenacia umana e della speranza cristiana.
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La chiesa di S. Lucia
 

di Don Bruno Navarra

IDIVI,  Segni 2006


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Edilizia sacra nella Diocesi Segni-Velletri sotto l'episcopato di Andrea Maria Erba, 


di Don Bruno Navarra
EDIVI, Segni 2006

In copertina:
S.E. Mons. Andrea Maria Erba, rende omaggio al Papa Benedetto XVI all'inizio del pontificato

L'episcopato di Andrea Maria Erba è durato oltre 17 anni. E' stato uno dei più lunghi della storia della diocesi di Velletri e di Segni negli ultimi cento anni.
Tra le altre molte attività svolte si ricordano: 
  • ha iniziato ad Artena l processo di beatificazione del padre Girolamo Cocchi, missionario e martire in Cina
  • ha accolto a Segni Madre Teresa di Calcutta
  • ha accolto a Segni l'Istituto del Verbo Incarnato e quello delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà
Nella costruzione di nuove chiese così come nel restauro di quelle esistenti si sono seguiti i criteri suggeriti dalla Costituzione Conciliare Sacrosanctum Concilium. A Segni viene costruita una nuova chiesa sussidiaria; SS. Giuseppe e Vitaliano, Pantano 
                                                       Presentazione di Don Bruno Navarra

Ecco un nuovo libro di don Bruno Navarra dedicato ad alcuni momenti della storia di Segni, di cui è infaticabile e intelligente divulgatore. Si tratta di una fatica (ma sarà davvero l'ultima?) che, con il consueto "intelletto d'amore" egli offre alla sua città e ai suoi abitanti, ribadendo il suo attaccamento a quella che ormai viene chiamata la "Segninità".
Il saggio qui presentato.... in realtà non copre tutto contenuto. Il volume infatti spazia dalla storia della Chiesa nel Cinquecento all'origine dei Padri Dottrinari "Agatisti", giunti a Segni nel 1692....., al vescovo Ellis che nel 1713 inaugura la chiesa del Gesù, alla puntuale descrizione del Collegio dei Dottrinari, alla visita di M.Teresa di Calcutta il 27 novembre 1990, fino all'elenco di tutti gli amministratori del Comune di Segni dal 1874 ad 2004.
                                                                                                                                                + Andrea Maria Erba
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Segni, i Dottrinari, la chiesa del Gesù, il Palazzo Municipale, 
di Don Bruno Navarra
Edito a cura di: 
Regione Lazio
BCC di Roma
XVIII Comunità Montana
Comune di Segni
                                             2004


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La vita consacrata 
nella diocesi di Velletri-Segni,  2002

Nella nostra diocesi sono molti gliIstituti e le Congregazioni maschili e femminili: don Bruno li recensisce tutti. Ne traccia opportunamente l'origine e la storia, ne evidenzia la fisionomia, le caratteristiche e il carisma delle fondatrici e dei fondatori. Soprattutto si sofferma sull'opera educativa, assistenziale, religiosa da loro svolta, ieri e oggi, nei nostri paesi.
                                                                                      Presentazione di + Andrea Maria Erba 

"La Vita Consacrata nella Diocesi di Velletri Segni" è la radiografia della presenza dei  religiosi e delle  religiose sul territorio della Chiesa suburbicaria dei santi Clemente e Bruno.
Presenza rilevata nella storia, aggiornata al 2002. 
E' un trapunto luminoso di case religiose: 20 a Velletri, 2 a  Lariano, 3 ad artena, 4 a Valmontone, 4 a Colleferro e 6 a Segni; nel complesso 39 oasi.
                                                                                       Prefazione di Don Bruno Navarra


Dobbiamo essere grati a Don Bruno per questa ennesima e non ultima pubblicazione sulla benemerita "Opera Pia Mons. Sagnori", la quale sta per concludere i suo 80 anni di vita al servizio degli anziani di Segni e dei paesi limitrofi.
                                                      Presentazione            + Andrea Maria Erba
Sono lieto che don Bruno abbia voluto illustrare con la presente pubblicazione la storia, le origini, il percorso dell'Opera pia "Mons. Sagnori" dalle origini ad oggi.
Io sono sicuro che l'esperienza che stiamo facendo, caro don Bruno, lascerà il segno e forse rappresenterà, per i posteri, un esempio coraggioso da imitare, l'unica speranza e soddisfazione del resto che ci possa spronare ad andare avanti.
                                                   Compiacimento del Presidente      Luigi Vari
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Mons. Giuseppe Sagnori
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Casa di Riposo

Mons. Giuseppe Sagnori,  2001



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La Concattedrale di Segni: breve guida,  2001





In copertina:
"Il Salvatore" 
Tavola centrale del trittico, prima metà sec. XV


Della cattedrale di Segni ho scritto tre guide.
  1. La prima intitolata: Basilica Concattedrale Segni, 1987. Di pagine 112,  è la più voluminosa e la più completa; riporta tutte le iscrizione lapidarie ed un'intero capitolo sul campanile.
  2. La seconda intitolata: Segni la Cattedrale, pubblicata nel 1995. Ha 64 pagine e le illustrazioni quasi tutte a colori.
  3. Questa terza dal titolo: La Cattedrale di Segni - breve guida, con le illustrazioni quasi tutte n bianco e nero. Alla guida è aggiunta una carellata dei lavori eseguiti nella chiesa dal 1996 ad oggi, con particolare rilievo delle opere realizzate nel 2000.

Per amare, frequentare e custodire la propria chiesa bisogna conoscerla: questo lo scopo della presente guida
                                                                                 Presentazione   di don Bruno Navarra


A qualcuno potrà sembrare un arido susseguirsi di nomi più o meno conosciuti, ma per chi ama la propria terra anche i frammenti insignificanti, appaiono importanti e degni di essere ricordati........
.......Nel presente volume la serie dei vescovi segnini si apre, alla fine del Vsecolo, con il nome di un certo Santulo e si conclude , dopo una carrellata di 15 secoli, con il vescovo attuale...
...Don Bruno, con questo libro, merita un elogio non soltanto per aver offerto un nuovo saggio, di sicura utilità per ulteriori ricerche e approfondimenti. Un solo esempio è la figura di Mons. Pietro Antonio Luciani, vescovo di Segni dal 1824 al 1841, nativo di Valmontone, "in vita e in morte fu ritenuto un santo", e che meriterebbe una bella e moderna monografia.    
               
                                                                  +Andrea Maria Erba -Vescovo di Velletri-Segni
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I Vescovi di Segni, 


27-Collana di documenti di Storia Lepina

Edizioni della Segninità
2000


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La storia di Segni II, 

Collana di documenti di Storia Lepina



Edizioni della Segninità
1998


Appassionato cultore della storia locale e di cose segnine, Don Bruno ci offre questa Storia di Segni che rappresenta il frutto più maturo delle sue numerose ricerche.........
....In questo ultimo volume, ampio e aggiornato, l'Autore riassume con stile efficace e chiaro, tanti secoli di storia, giustificando le sue affermazioni su testi, documenti e opinioni di studiosi tali da rendere attendibili le sue conclusioni......
....I lettori potranno trovare in queste pagine informazioni e notizie su ogni aspetto della vita di Segni: dalle vicende ecclesiastiche e religiose che hanno coinvolto la popolazione a quello che rimane oggi dell'abitato medioevale.....
....I Segnini, in particolare, hanno qui da gloriarsi per un passato davvero prestigioso....
Questo è il secondo volume della Storia di Segni. Il terzo, dal Sacco di Segni ai nostri giorni, seguirà a breve. Il primo, pubblicato nel 1983, è esaurito.

                                                                                                                       +Andrea Maria Erba

"Se hai da scrivere, i nella stesura delle presenti intingi nel cuore perché dall'inchiostro non è mai nato nulla".  Questo motto dell'antica saggezza cinese mi ha guidato nella stesure delle presenti pagine sul Dott. Alfredo Sepe.
Oltre la ricerca a Segni, ove in tanti è vivo il ricordo di lui, mi sono recato più volte a Campodimele. 
                                                               Premessa dell'autore Don Bruno Navarra
Questa biografia, per la dovizia di particolari sulla vita del Nostro, sarà molto gradita ai segnini che con Sepe ebbero lunga e indimenticabile consuetudine di vita. Tra le tante testimonianze orali, riportate nel libro, una delle più simpatiche e suggestive è quella di Spigone Fernanda che presenta Sepe come "il medico di un ambulatorio senza pareti".
                                                                Presentazione  Emanuele Lorenzi
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Alfredo Sepe: medico di un ambulatorio senza pareti, 1995

Testimonianza di:
Fernanda Spigone
Annalisa Ciccotti
Mario Belvedere
Antonio Fiore
Adriano Salvatori
Nazzareno Boccia
Bruno Caratelli



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Segni: la Concattedrale, 1995



Ed. Ediart,Todi (PG), 1995



In copertina: Cappella della Croce 
Il trionfo della Croce, olio su muro dei fratelli Borgognoni, sec.XVII, Cattedrale di Segni

Era ben strano che non esistesse una guida aggiornata della cattedrale di Segni, ricostruita nel 1626, su progetto dell'architetto Giambattista Roderi.
La cattedrale custodisce opere d'arte di insigni soprattutto di pittori del seicento; Lazzaro Baldi e aiuti, fra' Antonio da Sant'ippolito, al secolo Jean Francois Courtois, meglio noto come Gian Francesco Borgognone e suo fratello Guglielmo, oltre ad  Andrea Genaroli.
Anche dal punto di vista storico la cattedrale di Segni vanta primati di di assoluto rispetto per esempio: Onorio III che nel 1223 consacrò l'altare dedicato a San Bruno che fu vescovo di Segni dal 1079 al 1123.
Ma tante alte notizie il visitatore troverà in questa guida di Don Bruno Navarra, benemerito, cultore della storia di Segni; città tra le più illustri nei territori a sud di Roma, nei quali hanno visto la luce indimenticabili figure di consoli, papi, antipapi e principi, i quali, come per un misterioso disegno, finirono per essere artefici delle tante grandezze e dei tanti destini di roma antica e cristiana
                                                                            Presentazione di Vitaliano Tiberia

In lavorazione
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Segni dall'armistizio alla liberazione, 1994






Ed. Città di Segni
In copertina:
Panorama di Segni anni '30
Particolare della Dormizione delle Vergnine- Cattedrale (sec.XVII)


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Segni e la sua ex diocesi, 




Ed. a cura
Cassa Rurale ed Artigiana di Segni
1993

I luoghi monastici medioevali presentati in questo opuscolo sono quelli di cui è rimasta memoria negli archivi locali e nei documenti pontifici.
Molti sono riscontrabili sul territorio in qualche chiesa, cappella e convento, altri nei ruderi. Di qualcuno non è rimasta traccia.
Ritengo di non averne tralasciato alcuno.
Di proposito non ho parlato del convento di S. Marco di Segni, in quanto non fu luogo monastico anche se risalente ad epoca medioevale.
Ringrazio l'ins. Emanuele Lorenzi per la collaborazione, e Sr Emma Lombardi per la dattilografia del manoscritto.

                                                                                                  don Bruno Navarra

Dedico questo lavoro ai miei concittadini in nome della Segninità che ci accomuna, perché cresca in tutti l'amore e il rispetto per il retaggio dei padri.
Ringrazio l'ins. Lorenzi Emanuele che mi ha offerto valido aiuto nello stilare questa Guida.
Un grazie per la dattilografia del mio manoscritto a Sr Emma Lombardi, suora della Carità di S. Giovanna Antida.
                                       Don Bruno Navarra
E' tutta la cittadinanza che deve ringraziare Don Bruno per tutto quanto ha fatto per  Segni e per la Segninità.

                                                         16 febbraio 2014    Il curatore del sito
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Segni: guida alla visita del centro Storico, 

Patrocinato da:
Comune di Segni
Ente Provinciale Turismo Roma
Associazione Pro-Loco

Edito a cura di
Cassa Rurale e Artigiana di Segni 1992


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San Vitaliano

1991

di Don Bruno Navarra


Edito a cura di
Cassa Rurale e Artigiana di Segni

L'articolo 14 del primo Statuto della Cassa Rurale, approvato il 4 novembre 1894, recita:" La società ha per Santo Patrono S. Vitaliano, ed il 27 gennaio di ogni anno ne solennizza  la festa con l'intervento di tutta la società alla Comunione generale, alla Messa cantata ed altre funzioni che il consiglio credesse di stabilire".
Questa è la ragione del presente opuscolo.
Sono nove capitoletti di facile lettura, che ricalcano a grandi linee la vicenda pastorale del santo pontefice.


                                                                                       Prefazione di    D. Bruno Navarra

Anno  Mariano 07.06.1987 - 15.08.1988
.........La Vergine Maria gradisce il nostro omaggio di lode e di venerazione se ci impegniamo seriamente nell'imitazione di Cristo e nell'attuazione dei valori evangelici.
Se la devozione mariana rimanesse alla periferia della nostra mente e del nostro cuore, non potrebbe dare frutti di grazia e di virtù.
......Questo richiamo essenziale percorre l'opuscolo La Vergine Addolorata, che Mons. Bruno Navarra, Vicario Generale di segni, ha preparato con intelligenza d'amor.
.........La Vergine Addolorata ci ottenga abbondanti grazie per essere degni discepoli del Figlio suo.
                                                                                                     Martino Gomiero
                                                                                                             Vescovo
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La Vergine Addolorata 
 Segni


di Mons. Bruno Navarra





SO.GRA.RO, Roma 1987


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Basilica Concattedrale Segni



Edito a cura di 
Cassa Rurale ed Artigiana di Segni

1987

Tra i monumenti segnini il più ricco di storia e di arte è certamente la chiesa concattedrale.....
.......Perchè possa essere apprezzata, amata, custodita e quindi migliorata è necessario conoscerla.......
....E' sintomatico un esempio. Gli Inglesi nel castello do Windsor custodiscono gelosamente lo studio preparatorio dell'affresco raffigurante la disputa di S.Bruno con Berengario di Tours, riguardo l'eucarestia, tracciato da Lazzaro Baldi su cartone, e che poi l'illustre pittore eseguì a Segni nella parete sinistra della cappella del santo patrono. Quelli conservano con cura religiosa il disegno, noi lasciamo deteriorare il capolavoro ....
...
                                                                                                               Don Bruno Navarra


Dall'acropoli dell'antica Signia, lo sguardo rivolto a monte Lupone nota in basso un complesso biancheggiante, uno volta solitario sul colle, oggi quasi raggiunto delle case.
E' il convento dei Cappuccini
Il 30 aprile 1591, un certo Mastro Pietro Fratipipari lasciava per testamento la casa con l'orto e mille scudi per fabbricare a Segni un convento per i padri Cappuccini. Tale lascito fu aumentato di 150 scudi, provenienti da un altro lascito fatto da Suplizio e Girolamo Papi. (Arch. Prov. 1591)
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Il Convento dei Cappuccini in Segni in scritti in onore di Filippo Caraffa. 


di Don Bruno Navarra

Istituto di Storia e di Arte de Lazio Meridionale 
Anagni   1986


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Segni
un secolo di storia 1082-1183, 

1984
di Don Bruno Navarra

In copertina:
La medaglia del centenario
opera in bronzo dello scultore
Giuseppe Cherubini

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Un secolo di storia segnina dall'imprigionamento di S. Bruno nel Castello di Vicoli alla canonizzazione.
E' un contributo alle celebrazioni otto volte centenarie del riconoscimento ufficiale della sua santità.


                                                                            Don Bruno Navarra


La Visita Pastorale in svolgimento nella diocesi , ha dato motivo a questa ricerca storica condotta con la sempre più ricca sensibilità e accuratezza dal'Autore. Questa pubblicazione risponde...............all'auspicio formulato all'inizio della Visita Pastorale nella Pasqua del 1978: che alcuni studiosi fornissero documenti per collocare il presente nell'alveo della storia e dar modo di prospettare un futuro pastorale armonioso e coerente.
                                               Presentazione di                 + Dante Bernini
....Questa è l'occasione per una ricerca su Segni dell'800, su Segni scomparsa o che va scomparendo...............
.........La mia ricerca parte dunque dalle ultime relazioni del vescovo Paolo Ciotti, fine '700, e giunge a quelle del vescovo Biagio Sibilia, fine '800.

                                                                                   Sac. Bruno Navarra
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Segni: la città che scompare, 

1979


Di  Don  Bruno Navarra


Centro Studi Interdiocesano
SS.Clemente e Bruno
Seminario Vescovile di Segni


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La storia di Segni I, 
1983


Seminario Vescovile
Piazza S. Pietro Segni
04.04.1983

 disponibile dal  7,11,2017

"Ho interrotto la narrazione cronologia della Storia di Segni, iniziata con l'opuscolo dell'anno scorso, per dare maggior spazio al secolo di S. Bruno"

Così  scrive l'autore nel libro -Segni -un secolo di storia 1082-1183, del 1984

La serie di opuscoli annuali, avrebbe dovuto iniziare con la storia dell'antica Segni. Questo che doveva essere il primo, è il nono.
Quest'opuscolo farà parlare di sé: speriamo bene. Le novità che propone sono tante. Se non piacciono, possono almeno essere discusse: è lo scopo che mi propongo.
Ad esso molti hanno collaborato: i giovani del gruppo archeologico romano, Dott. Mauro Incitti per l'esame dei reperti archeologici, Enrico Stanco per l'interpretazione delle iscrizioni lapidarie e di non pochi brani di autori latini.
Devo molto  all'ins. Emanuele Lorenzi che ha pazientemente letto il manoscritto, offrendo suggerimenti preziosi.

                                                                                                          Don  Bruno Navarra
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Signia
Appunti di storia locale   n. 9




Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 
Segni 13.03.1983


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Segni e le sue contrade

8°  della serie




Diocesi di Velletri-Segni
Centro Studi SS. Clemente e Bruno, 1982


Una descrizione del centro storico di Segni, attenta all'ambiente naturale, corredata, per quanto è possibile, del significato toponomastico, arricchita della indicazione di quanto i secoli passati hanno accumulato nella ricostruzione dell'abitato, è lo scopo dell'opuscolo 1982, ottavo della serie.
Tre elementi delle età passate ha cercato di evidenziare: le date incise sull'arco dei portali con o senza lo stemma, i <monogrammi> e le >madonnelle>.
Per una storia di Segni è necessario ricercare i documenti. E'  quello che ho cercato di fare andando in giro per Segni, solo e, più delle volte, con il fotografo carpinetano Raffaele Campagna, per riprendere scorci panoramici, vicoli ignorati, case modeste e palazzi di origine signorile. Sue sono le foto riprodotte.
      Segni, pasqua 1982                                                           Sac. Bruno Navarra

In lavorazione
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Il sacco di Segni, Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 
1981


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Vita di San Bruno
da anonimo



Seminario Vescovile di Segni, 1980


La biografia più antica di S. Bruno astense, vescovo di Segni e abate di Montecassino, è un'opera letteraria intitolata dagli editori:"Leggenda di S. Bruno" o "Vita di S. Bruno scritta da anonimo".  Essa ci è giunta in tre edizioni.
La prima curata da Mauro Marchesi che, nel 1651, stampando a Venezia le opere di S. Bruno, ve la premise insieme con una dissertazione storica, una disquisizione del Malabayala e alcuni bran
i del Chronicon casinense; vi occupa sette pagine. Nel 1667 fu ristampata a Lione nella Maxima Bibliotheca Veterum Patrum, volume XX pp.1303-1308. I Bollandisti la riportarono negli Acta Santorum, tomo IV di luglio, stampato ad Anversa nel 1725, pp. 478-484.
                                                                                               Introduzione dell'autore


Tra il 1979 e il 1980 si compie il nono centenario della elezione di S. Bruno a vescovo di Segni: 1079. Per l'occasione questo studio mi è sembrato opportuno...... ........Licenzio infine questo mio lavoro con la speranza di aver contribuito a far conoscere S. Bruno e ad arricchire il patrimonio culturale della Segninità. 
                                                                                                           
   Sac. Bruno Navarra
Scrivo con una punta di commozione qualche parola di introduzione a questo nuovo libro di Mons. Navarra.
Piemontese della zona alessandrina (Solero), Bruno appartenne all'ordine benedettino e fu monaco e successivamente per cinque anni abate di Montecassino.
..E' una occasione per cominciare a pensare ad un programma di celebrazioni segnine per la canonizzazione di S. Bruno avvenuta il 18 luglio 1123.
                                                                                                             Giulio Andreotti
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San Bruno Astense: vescovo di Segni e abate di Montecassino, 






Centro Studi del Lazio 1980


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Segni la città che scompare
attraverso le visite pastorali dell'800

1979
Centro studi Interdiocesano
SS. Clemente e Bruno
Piazza S. Pietro, 2

La mia ricerca parte dalle ultime relazioni del vescovo Paolo Ciotti, fine 700, e giunge a quelle del vescovo Biagio Sibilia, fine 800.
                                                                                                                   Sac. Bruno Navarra
La Visita Pastorale - in svolgimento nelle Diocesi segnina e Veliterna - ha dato motivo a questa ricerca storica condotta con la sempre più ricca sensibilità e accuratezza dell'autore.
E' un contributo di valore per comprendere come la Visita costituisce non solo un momento di riflessione per il popolo cristiano e di impegno per una più genuina vita di fedeltà a Dio ed all'uomo, ma anche un modo di conoscere la realtà umana in tutte le sue dimensioni.........

......Non ha torto, oggi, molti studiosi di storia volgono la loro indagine verso gli archivi parrocchiali, capitolari ed episcopali. Anche perché le notizie in essi conservate sono di prima mano e così immediate da non perdere nulla in confronto con altre fonti della storiografia.
                                                                                      Presentazione      Vescovo   Dante  Bernini
                                                                                            

"Solenne e silenziosa, incorniciata dalle chiome dei pini, la chiesa di S. Pietro già tempio pagano, narra i millenni di storia segnina"
Signia è collocata dagli storici nell'area del Latium vetus. Abitata inizialmente dai proto Latini, volscizzata nel corso del sec. VI a.c., subì l'influsso etrusco al tempo dei Tarquini, dei quali il Superbo vi dedusse una colonia latina.
La varietà cronologica dei reperti testimonia che il tempio, dal secolo VI a.C. in poi, è stato sempre attivo e, più volte, nel corso dei secoli, è stato rinnovato nella sua decorazione.
Il cristianesimo penetrò a Segni nel corso della seconda metà del secolo I d.C.
Fu cattedrale di Segni fino all'anno 1000

                                                                                            Don Bruno Navarra
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La Chiesa di S. Pietro
già tempio pagano

Di Don Bruno Navarra
1978


Editore Torre - Roma



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Il Tempio segnino
Appunti di storia locale n. 4


1978

Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 

E' il quarto opuscolo di storia locale.
Dopo la panoramica su alcuni fatti storici locali; la cattedrale e i vescovi, e dopo la segninità, questo lavoro è stato il più impegnativo per la ricerca e sara il più ostico ad esser letto, supposto che venga letto!....
L'insieme dei quattro opuscoli fa intravedere lo schema della storia di Segni.
                                                                                           Don Bruno Navarra
N.B.In questo opuscolo è contenuto l'elenco dei reperti archeologici, rinvenuto con gli scavi, che oggi si trova nel museo romano di Villa Giulia

In questo opuscolo ho inteso ripercorrere, a volo d'uccello, quei 25 secoli di storia segnina.
E' un omaggio, il mio, alla chiesa frequentata da S. Vitaliano e da S. Bruno.
E' un omaggio ai parrocchiani di S. Pietro.
E' un omaggio ai Segnini la cui storia è quasi tratteggiata per sommi capi, in attesa, credo brevissima, che sia più diffusamente narrata.

                                                                             Sac. Bruno Navarra
Libro non ha disposizione
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Segni
e il suo tempio etrusco-italico

di Don Bruno Navarra

Seminario Vescovile,1978


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La segninità  
Appunti di storia locale   3



Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 1977

La Segninità, 
perchè attraverso il linguaggio dialettale, i giochi e le filastrocche dei bambini, i proverbi e la religiosità, il canto popolare e i toponimi, affiorano le caratteristiche tipiche del popolo segnino, cioè la Segninità.
Questo opuscolo è una raccolta di toponimi, stornelli e strambotti, preghiere popolari, proverbi vari di saggezza popolare, indovinelli e altro che mettono in luce l'anima della Segninità. "Chi vò chiacchiere e castegni che venga a Segni". "Chi va a Segni i n'è segnato è segno che a Segni non gn'è stato"




In questi appunti l'autore ci regala, con un sunto, scientificamente preciso, una fotografia delle opere presenti in cattedrale. 
Nella presentazione scrisse:"La ricerca, pur avendo lo scopo di essere presentata al popolo, viene condotta con metodo scientifico. La ricostruzione storica è fatta con intenti estremamente seri, sulla scorta di documenti.................distinguo ciò che è vero, perché documentabile, da ciò che è probabile; ciò che è leggendario da ciò che è assolutamente falso.
Aggiunse: "Di tutto ciò a me il peso della ricerca storica, alla Cassa rurale ed Artigiana l'onere della stampa".
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Segni: la Cattedrale e i Vescovi, 
Appunti di storia locale 2


Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 1976


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La Cassa Rurale ed Artigiana di Segni
nell' 80° di sua fondazione la pubblicazione di questi appunti di storia locale
1874 - 1974

Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 1975

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Il fondatore Mons. Giuseppe Sagnori
nato a Segni, 2 ottobre 1853
Compi gli studi ginnasiali a Segni, poi si laurea nel seminario Pio di Roma. Per umiltà rinunciò al vescovado di Tivoli promosso da S. S. Benedetto XV.
Mori il 4 agosto 1931, dopo anni di infermità che non lo limitarono ad essere guida del clero e del popolo, cui rimase lume ed esempio.
Le notizie biografiche, su mons. Sagnori, pubblicate sul Cuore della Diocesi - novembre 1965-, furono inviate da mons. Pericle Felici, oggi Cardinale. 
                                                                        Segni, 16 marzo 1975


Un vescovo non italiano di una diocesi italiana oggi non è immaginabile. In tempi andati la cosa non era infrequente: non meraviglia pertanto vedere, nei primi del settecento, sulla cattedra di san Bruno un inglese, Mylord Filippo Michele Ellis, nato da famiglia anglicana, poi convertitosi, a giovane età, al cattolicesimo, quindi monaco benedettino e sacerdote, prima cappellano del re d'Inghilterra e vescovo-vicario apostolico del Galles, messo algi arresti per la fede, finalmente esiliato a Roma, da dove, dopo breve tempo, passò a Segni.
....Il carissimo don Bruno ha saputo così seguire l'"antiquitus usitatum", di cui parla Tacito nella vita di Giulio Agricola, cioè di tramandare ai posteri le imprese e i costumi di uomini illustri.
..Attraverso la vita di Mons. Ellis egli ci fa rivivere, tra luci ed ombre, un'epoca della nostra storia cittadina........

                                                                                                Pericle Card. Felici

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Filippo Michele Ellis, 
Segni e la sua diocesi nei primi decenni del '700

Edito da 
Centro Studi Lazio 1973


In copertina:
     Filippo Michele Ellis
   Quadro di A. Bedini nel Seminario di Segni


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S. Vitaliano Papa, 1972

Centro Studi Lazio
Roma - Piazza Montecitorio, 115
1972
In copertina.
Disegni del Prof. L. Bartoli

Il far conoscere un po' meglio San Vitaliano era in certo senso un vecchio debito storico per i segnini................Tredici secoli esatti ricorrono alla morte di questo pontefice che è sicuramente di Segni...............Ci si ricorda oggi che il suo pontificatosi svolse in anni difficili............Segni avrebbe mancato ad un dovere di giustizia ed all'opportunità di colmare una scarsa informazione..........sulla prestigiosa figura di questo suo Santo ed autorevolissimo cittadino.
                                                                                              Presentazione On. Giulio Andreotti
Don Bruno Navarra nell'introduzione scrisse:
"....Non penso che questo opuscolo vada al di là delle mura ciclopiche che cingono la nostra cittadina.....A me basta risvegliare o suscitare amore e devozione a S. Vitaliano......."
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Oggi, forse, con questo sito si esaudirà il desiderio di far conoscere, oltre le mura ciclopiche , questo grande Santo; grazie a Don Bruno Navarra che ha sempre stimolato fede e curiosità.

In questo opuscolo sono contenuti:
  1. il programma dei festeggiamenti
  2. le foto del busto dorato e della medaglia dello scultore  Gismondi Tommaso
  3. lettera di Papa Paolo VI al Vescovo di Segni Luigi Carli
  4. l'omelia del Card. Pericle Felice
  5. l'annunzio ufficiale di commemorazione del Vescovo di Segni e tutti gli altri Atti vescovili resisi necessari per i festeggiamenti
  6. fu presente l'On. Giulio Andreotti Presidente del Consiglio dei Ministri, che nell'occasione fece la presentazione del libro San Vitaliano Papa
Molto interessante è leggere la lettera di P. Vincenzo Monachino S.J. con la quale, mettendo in evidenza "I tempi e la figura di S. Vitaliano", ci racconta la storia tratta dai dati raccolti da fonti ufficiali vaticane,  con la ricostruzione fedele dell'ambiente nel quale si trovò ad operare S. Vitaliano Papa.
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XIII Centenario
della morte di
S. Vitaliano Papa
657 - 672



Segni li, 2 settembre -1 ottobre 1972


Interventi di Don Bruno Navarra sul 
"Lunario Romano" Gruppo Culturale di Roma e del Lazio



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Segni e i briganti (XXX) 2001, pp.493-499)


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 "Lunario Romano 2001": 
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Segni:le feste dei santi patroni (XXIX 2000, pp. 243-255)


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 "Lunario Romano 2000": 
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Il ricordo più antico dell'anno Santo, evento eccezionale per tutti i cristiani, risale al 1650.
Nel 1875 a ricordo di quell'anno Giubilare, durante i lavori di restauro fu costruito un nuovo pavimento in marmo e in una fascia circolare, posta al centro della chiesa, è scritto "PIUS PONT. MAX ANNO JIUBILAEI  MDCCCLXXV".
A ricordo dell'anno Santo del 1900 furono posti, a lato delle acquasantiere all'ingresso della cattedrale, due medaglioni raffiguranti i bracci della croce. Lo stesso esemplare è posto a Roma in s. Giovanni in Laterano sulla parete su cui domina il monumento di Leone XIII (Papa Pecci).  Così  come, due medaglioni si mili, sono visibili, nelle prime due  colonne, poco più in alto delle acquasantiere, nella chiesa di S. Pietro.
Nel 1983, a ricordo del Giubileo straordinario, indetto da Giovanni Paolo II, furono distribuite grandi medaglie di bronzo, coniate dallo scultore Giuseppe Perugini.

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Ricordi degli Anni Santi a Segni (XXVIII 1999, pp. 291-303)

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 "Lunario Romano 1999": 
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Tradizioni e macchine processionarie a Segni (XXVII 1998, pp. 375-384)
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 "Lunario Romano 1998": 
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Resistenza, stragi e sfollamenti a Segni (XXV 1996, pp. 83-97)

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 "Lunario Romano 1996": 
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Arti e mestieri a Segni dal Settecento ad oggi (XXIV 1995, pp. 335-351)



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 "Lunario Romano 1995": 
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In un elenco di artigiani segnini del 10 maggio 1710, si rilevano sei "calzolari", quattro "sartori", due barbieri, un falegname e un mercante. L'elenco non è completo, .........
Nella prima metà del nostro secolo (1900), si riscontrano una decina di calzolari, cinque sarti, sei barbieri, otto falegnami, sei fabbri, due maniscalchi, un facocchio, un bottaio, un sellaio, un bastaio, un orefice, sei imbianchini, una decina di capimastri muratori, una decina di fornaie e alcune donne che resistevano all'avanzata della industrializzazione, filavano ancora la lana e il lino, mentre altre tessevano il telaio. 
Ampi terreni, in prossimità del fiume erano coltivati a canapa e molte greggi davano la lana. Di ciò né fa menzione il "Regesto di Bessarione", in Civitate Signiae, carta 27-28v.

                                                                                      Don Bruno Navarra

Segni era più grande nella civiltà del tratturo che non in quella dell'autostrada.
La causa principale è stata l'industrializzazione della valle e la nascita di Colleferro; ciò ha determinato un'impoverimento demografico e sociale unitamente al trasferimento in altre sedi di uffici di pubblico interesse.
In  questo lavoro Don Bruno illustra con dovizia di particolari il sistema viario delle vie Consolari, Latina, Labicana e Prenestina e i loro raccordi .
Menziona inoltre la strade campestri e le via montane; in modo particolare ci ricorda i percorsi che anticamente venivano utilizzati dai pastori (Tratturi) per raggiungere la pianura pontina.

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Segni e la sua valle: dal tratturo all'autostrada (XXIII 1994, pp. 213-227)


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"Lunario Romano 1994": 
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I boschi di Segni (XXII 1993, pp. 285-300)



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"Lunario Romano 1993": 
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L'autore ci descrive il territorio segnino  diviso in tre zone; 
  1. La pianura: ondulata dalle colline, è coltivata a erba medica, trifoglio, mais, legumi e vigneti, oltre alla cura degli orti casalinghi.
  2. Le pendici  montane: si estendono, torno torno sui fianchi dei quattro monti e giungono fino ai 700 mt. dove in un ampio pianoro è adagiata  Segni. In questa zona prevalgono gli olivi e la macchia mediterranea con  strade di collegamento con i paesi viciniori.
  3. I castagneti: insistono su di un territorio prevalentemente montano dai 700 metri  fino a quota 1400 metri e rappresentano il 40 % circa di tutta l'estensione arborea. La storia fa risalire a  S. Vitaliano l'innesto del castagno a Marrone.

La chiesa del "Gesù"  intitolata a Gesù e Maria fu costruita dai padri Dottrinari nel primo decennio del 1700. Fu benedetta dal vescovo Filippo Michele Ellis, sabato 9 settembre 1713.
Nella seconda metà del '700 si sviluppò la devozione alla Vergine Addolorata.
In tre circostanze l'immagine fu vista muovere gli occhi; nel 1794, 1846 ed infine nel 1915.
 La fine del colera del 1854, fu attribuita all'intercessione della Madonna Addolorata; 
subito i segnini fecero un voto prevedendo il trasporto dell'immagine dell'Addolorata dalla chiesa del Gesù alla Cattedrale la seconda domenica di settembre e la terza domenica di novembre, con preghiere e pii esercizi per sette giorni. (Settenario- nel 1980 fu definitivamente stabilito che deve tenersi dalla penultima all'ultima domenica dopo la Pentecoste).
Altro miracolo attribuito alla protezione della Madonna fu la cessazione dell'epidemia di tifo avvenuta nel giugno del 1863.
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Il santuario dell'Addolorata a Segni (XXI 1992, pp. 331-344)

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 "Lunario Romano 1992": 
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Il Palazzo Conti di Segni (XX 1991, pp. 253-267)

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"Lunario Romano 1991": 
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Nato a Segni nel 1846 Angelo Maria Fagiolo ha lasciato un'impronta nel paese sia come architetto che archeologo. 
Tra le opere architettoniche progettate ed in parte realizzate si ricorda il Cimitero Comunale, la ricostruzione di alcuni tratti delle mura poligonali, la ristrutturazione del palazzo comunale medioevale; il progetto della Carpineto-Maenza realizzata con i fondi di un consorzio di Comuni.  Archeologo appassionato, fu nominato dal Re Vittorio Emanuele III, nel 1910, ispettore onorario per i monumenti di Segni.
Insieme a Mons. Giuseppe Sagnori, per combattere i prestiti d'usura, fondò nel 1894, la Cassa Rurale di Segni.
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L'architetto e archeologo segnino Angelo M. Fagiolo(1846-1933) (XIX 1990, pp. 303-313), 1990

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 "Lunario Romano 199o": 
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Gregorio Lauri storico segnino tra Seicento e Settecento (XVIII 1989, pp. 95-106)

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 "Lunario Romano 1989": 
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In questo lavoro è ricompreso l'albero  genealogico dal 1436, con Giovanni Angelo, fino a Gregorio autore della prima Storia di Segni

La storiografia su Segni  degli ultimi tre secoli deriva da lui. Le sue ricostruzioni, dedotte dagli antichi storici latini, sono state ripetute ciecamente, senza indagine e senza critica.
L'opera più erudita del Lauri è la Storia di Segni che pur pregevole non vide mai l'onore della stampa. Essa si compone di tre libri, ognuno dei quali è ripartito in dodici capitoli.
Il primo narra la storia dell'antica Signia, dall'orine Volsca;
Il secondo ne illustra la storia medioevale. E' la Segni cristiana, soggiorno estivo per i papi, le chiese, i conventi, ecc.
Il terzo riguarda la contea e il ducato di Segni, le famiglie Conti e Sforza, la distruzione dell'abitato e dei monumenti nel 1557 e gli uomini illustri.
Nell'insieme tutta la materia è distribuita da 36 capitoli.
L'anno più recente citato dal Lauri, è il 1706, poiché non accenna al seminario segnino, eretto nel 1709.

A confine con l'agro di Segni e quello di Gavignano, a sinistra dell'antica via Latina, andando verso Meo, sorge l'abbazia di Rossilli.
E' una costruzione medioevale, poggiante su mura romane di epoca imperiale, ricca di memorie storiche e veneranda per il culto ad una immagine delle Vergine che il popolo invoca: "Madonna de Roscigli". 
Il papa Leone XII (1823-1829) concesse Rossilli ai vescovi di Segnini per il mantenimento del seminario. Nel 1881 l'abbazia fu venduta all'asta e acquistata dai fratelli Attilio e Odoardo Tommasi. Questo segnò la secolarizzazione dell'abbazia e il  progressivo affievolimento della devozione alla "Madonna de Roscigli".
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S. Maria di Rossilli (XVII 1988, pp. 211-217)

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 "Lunario Romano 1988": 
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La cattedrale di Segni (XVI 1987, pp. 171-185), 1987


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 "Lunario Romano 1987": 
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La presenza della sede vescovile a Segni nel corso di  1500 anni ha scandito tre periodi di storia della chiesa cattedrale: tre periodi, tre culture, espresse in tre stili architettonici diversi.
Di sicuro al tempo di Santulo, primo vescovo segnino e per tutto l'alto medioevo, Segni ha avuto la sua cattedrale nel tempio pagano, poi tramutato in chiesa cristiana, dedicata a S. Pietro. Intorno all'anno mille, eventi storici e sociologici crearono le condizioni per la costruzione della seconda cattedrale dedicata a S. Maria.
Di stile romanico fu più volte restaurata e arricchita con altre opere ornamentali.
Nel corso dei secoli, molti furono, oltre ad artisti famosi, gli artigiani segnini che contribuirono ad ornare, la cattedrale,  con lavori in legno,  marno e pitture.
Per approfondimenti si rimanda alla lettura di:
Basilica Concattedrale Segni, di  Don Bruno Navarra, 1987
Edito da Cassa Rurale ed Artigiana di Segni

San Vitaliano, nato a Segni tra la fine del VI sec. e l'inizio del VII, fu eletto papa il 30 luglio 657. Gli autori storici che attribuiscono a Vitaliano il merito di aver introdotto l'organo nelle chiese, si rifanno al Platina. Questi a tal proposito scrive:" At vitalianus cultui divino intentus, et regulam acclesiasticam, ut quidam volunt, organis" in Muratori, R.I.S., B. Platina, Le vite dei Pontefici, Venezia 1715, vol. I, 128.
All'onore d'aver contribuito alla diffusione del canto gregoriano, tramite il più illustre dei suoi figli, Segni aggiunge il vanto di avere, oggi, molti cultori della musica come ieri ne furono apprezzati compositori, tra i quali si citano , Sandra Caratelli Surace,  Vitaliano De Petris e Don Amedeo Mentuccia.
Per approfondimenti del tempo musicale  più recente si invita a consultare la pagina
 Segni di musica 

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Musica  e musicisti a Segni (XV 1986, pp.51-66)


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 "Lunario Romano 1986": 
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Segni. Dal medioevale <Palazzo della Comunità> al <Collegio dei P.P. Dottrinari> (XIV 1985, pp. 391-403)


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 "Lunario Romano 1985": 
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Il palazzo è stato costruito dai religiosi Dottrinari nella seconda metà del '700.(1)
Terminata la costruzione ed estinti i debiti il "collegio", così lo chiamavano i Dottrinari, per i primi cento anni di vita accolse i religiosi e in un piano rialzato, una  "scoletta" nella quale le lezioni si intervallavano mattina e pomeriggio.
Nel secondo secolo della sua storia,  dagli anni ottanta ad oggi, ha accolto nelle ampie stanze gli amministratori della comunità civica

(1) Sulla costruzione del Palazzo si veda l'articolo Segni e il suo Palazzo Comunale, pubblicato dall'autore in <Lunario Romano 1982> ( pagg. 717-731) che costituisce premessa al presente, anche per il materiale fotografico

Il sorgere dei parchi e giardini a Segni, coincide con l'inizio dell'economia industriale.
Il primo spazio destinato a pubblico passeggio  fu "Jo spassiggio", un terrazzo rettangolare tra due tratti di mura antiche. Da questo -balcone- si domina il lungo rettilineo di C.V.Emanuele.
Agli inizi degli anni trenta fu aperto, in uno spazio, nella parte più vicino alla cattedrale, un piccolo giardino.
A seguito della apertura della strada di circonvallazione fu attrezzata, con un rimboschimento, ed una croce di ferro, la parte più alta del monte che prende il nome di "Pianillo". Da qui il panorama è incantevole, già ammirato dal Gregororius e citato da "Passeggiate per l'Italia, dai Monti dei Volsci, 1860, pp.55-56.
Successivamente vengono messi a disposizione dei cittadini,  "I giardinetti" all'angolo tra C.V. Emanuele e Viale Ungheria e poi il Parco Pubblico "Scroccarocco" lungo la strada che va verso Montelanico.
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Parchi e giardini a Segni (XIII 1984, pp. 349-361), 1984


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 "Lunario Romano 1984": 
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Le origini di "Signia" (XII 1983, pp. 421-435)

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 "Lunario Romano 1983": 
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Segni e il suo palazzo comunale (XI 1982, pp. 717-731)

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 "Lunario Romano 1982": 
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Altre   OPERE


  • La Cassa Rurale ed Artigiana di Segni, 1975
  • La segninità   3
    Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 1977
  • Segni attraverso le visite pastorali dell'800, Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 1979
  • Il sacco di Segni, Cassa Rurale ed Artigiana di Segni 1981
  • Segni I,  1983
  • Il Convento dei Cappuccini in Segni in scritti in onore di Filippo Caraffa. Anagni   1986
  • Segni dall'armistizio alla liberazione, 1994
Interventi sul "Lunario Romano" Gruppo Culturale di Roma e del Lazio

  • Segni e i briganti (XXX)2001, pp.493-499)
  • Segni:le feste dei santi patroni (XXIX 2000, pp. 243-255)
  • Tradizioni e macchine processionarie a Segni (XXVII 1998, pp. 375-384)
  • Resistenza, stragi e sfollamenti a Segni (XXV 1996, pp. 83-97)
  • Il Palazzo Conti di Segni (XX 1991, pp. 253-267)
  • Musica  e musicisti a Segni (XV 1986, pp.51-66)
  • Parchi e giardini a Segni (XIII 1984, pp. 349-361)
  • Le origini di "Signia" (XII 1983, pp. 421-435)
  • Segni e il suo palazzo comunale (XI 1982, pp. 717-731)











Bruno Navarra (Segni 1925-2006). 
Mons. Navarra è stato autore di numerose pubblicazioni, soprattutto a carattere storico, il cui elenco completo è sul numero unico del “Cuore della diocesi” del dicembre 2006. Un suo ricordo è in Premio biennale letterario internazionale dei Monti Lepini, a cura dell’Associazione Artisti Lepini del 2006. 
L’attività letteraria del Navarra ha conseguito il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il primo premio ex aequo nella prima edizione del premio biennale letterario internazionale dei Monti Lepini.

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