Home scrittori BIOGRAFIA REMO FAGIOLO
Remo Fagiolo nasce a Segni il 4 dicembre 1917, muore a Colleferro il 26 febbraio 1989.
Come narratore di aneddoti della vita paesana, passata e recente, ha collaborrato a lungo con Radio Segni. Una sua prima raccolta di poesie in dialetto, "Còse sèri, scherzi i passonate", è stata pubblicata a cura della Pro Loco di Segni. Nell' 1983 in occasione dell'VIII centenario della santificazione di Bruno Astenza c'è stata la pubblicazione di un opuscolo di poesie "Tutto S. Bruno" dedicato al patrono di Segni. In fine nel 1986 ci fu la pubblicazione di "Tra lume i llustro" terza ed ultima raccolta dell'autore. " La mente di Remo non è stata solo occupata dalla poesia. I suoi impegni sia verso la numerosissima famiglia sia verso la sua attività quotidiana non gli hanno consentito un esercizio della poesia né prolungato né costante. L'età lo ha fatto essere un archivio di fatti, un casellario di persone, un vivace custode di notizie. La tradizione orale di tanti avvenimenti diventa con lui storia scritta. La storia passata si ripropone come attualità per l'eccezionale passo delle sequenze, per il fervore con cui viene riproiettata e per il sapore delle espressioni e delle parole riportato al gusto di ieri: ossia alla genuinità". Prof. Ettore Mario Cappucci (da <2^ Antologia poeti dialettali lepini>) Remo Fagiolo è stato un cristiano, che non si vergognava di esserlo e dimostrarlo. Confessava la sua fede, credeva in Gesù Cristo e si aspettava la vita eterna; né si spaventava delle difficoltà e delle prove, anche dure, che la vita gli riservava. D'autentico cristiano sapeva portare la propria croce. Potremmo dire tante altre cose, analizzare tante composizioni e fare considerazioni e belle conclusioni, ma fermiamoci qui, con il cuore ricolmo di speranza e la visione di una croce che non è di morte ma di vittoria, nella prospettiva luminosa di una vita senza fine. Remo, poeta segnino e cristiano, per come legge i fatti e interpreta i sentimenti umani, facendoci rivivere le vicende, gli usi e costumi della nostra gente, non poteva presentarci l'intero panorama di Segni senza la croce, nella consapevolezza che la vera grandezza di Segni da San Vitaliano a San Bruno ai giorni nostri è stata sempre contrassegnata da quella croce addolcita dalla presenza della Madonna. "Pe chéllo che Dio n' ha mannato sempre con fede jò simo rengrazziato" Interamente tratto da ""Còse sèri, scherzi i passonate" raccolta di poesie segnine di Remo Fagiolo |
7 Marzo 1944 - ore 15
Comme farghi venéro sopra a Segni, furieri de teròre i dde morte! 'N tenémo ppiù llacrime pe piagni, chella cattiva ì maletétta sorte. ........ Scrizzi de sango dapettutto sparza, la morte 'n cima a Ssegni éva de corza: da Sa' Stefano a Ssanta Lucia no remàse manco ppiù la via. Due strofe di questa poesia inserita nella raccolta "Còse sèri, scherzi i passonate" pag 99 |