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Dalla pagina facebook di itinesegni
-------------------------------------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE ITINESEGNI
CURIOSANDO 24 Intorno al 25 aprile, ricorrenza della Liberazione troviamo il “Soldato John e la signorina S.F. “Finché non hai visto quel villaggio sulla montagna non puoi parlare di un posto più vicino al Paradiso” Così John Comeau, soldato canadese, scriveva in una strofa della poesia dedicata alla segnina S.F. John la incontrò nella zona piana di Segni, dove il 2 giugno del 1944 arrivò con l’esercito alleato, a Colleferro dalla Via Carpinetana[1] e in compagnia e della madre della ragazza risalirono la montagna per arrivare a Segni. Fu un periodo di intensa frequentazione. John spesso pranzava a casa dei signori F. , la madre gli lavava la biancheria e i militari la ricompensavano con pochi spiccioli, con sapone e scatolami vari. Questo racconto, dopo qualche anno dalla fine della guerra é affidato dal soldato John alla signora italo- canadese L.N., affinché ne curasse la traduzione, iniziasse la ricerca della famiglia e il successivo invio in Italia. In suo aiuto arrivò facebook e siti Web, con i quali attraverso il cognome stabilì un primo contatto a Segni, ma senza certezze. Il soldato John, nell’affidare alla italo-canadese la traduzione della poesia, ha voluto con fermezza ribadire “Precisando ancora una volta che lui ha visto questa ragazzetta e l’ha ammirata per la sua bellezza e la sua maturità, ma sempre con sentimenti puri, e che non sono mai stati soli, ma sempre in compagnia dei suoi genitori e di un’altra donna, che Lui pensa fosse la nonna”. Il racconto continua e il Soldato John vuole ringraziare la famiglia F. per l’ospitalità e spera vivamente, come unico desiderio, che la Signorina S. possa leggere la poesia a Lei dedicata. Noi di Itinesegni nel raccogliere questa testimonianza non possiamo non ricordare quanto è stato scritto, a proposito della guerra vissuta dai segnini[2]: “La mattina del 2 giugno 1944, undici tedeschi, muniti di mitragliatrice e bombe a mano, occuparono la casa di mia zia, Marietta Pennese……..I tedeschi avevano interrotto la via Traiana….il blocco , però non aveva ostacolato l’avanzata dell’esercito: gli alleati arrivarono a Segni…..Seguirono altre giornate di apprensione……Ci rendemmo conto che neppure con l’arrivo dei “Liberatori” la guerra era finita……Tuttavia, solo il 25 aprile dell’anno successivo, anche il nostro paese poté festeggiare definitivamente la pace”. Innumerevoli sono state le dimostrazioni di affetto che i segnini hanno riservato ai soldati “liberatori” e questa piccola testimonianza ne è la prova. La poesia, nelle due versioni, Inglese e Italiano, la trovate nel CURIOSANDO 24 sul sito www.itinesegni.com
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Dedicata a S.F. di Segni
DOMANI CI RIVEDREMO
di John Comeau |