Metti una sera a cena. 6 febbraio 2015 Immagini, colori, parole, suoni, legati ad una Persona che stimola alla riflessione e all’impegno di una ricerca senza confini. Metti una sera a cena: ….. “Che vi porto?” Decidi Tu! Arriva un piatto gustosissimo Noi non Sordi A-i sapori ne conserviamo il ricordo. Ed ecco l’idea, ovvero la riflessione e l’impegno alla continua ricerca per fermare nel tempo un momento, un attimo di intensa emozione. E nel ricordo abbiamo trasformato le immagini, i colori, le parole, i suoni e il sapore in: Strozzapreti lunatici
Ingredienti per 4 persone: 400 g Farina di grano duro 300 g. Guanciale di Segni 100-150 g. Pecorino di Segni grattugiato 300 g. Carote 300 g. Zucchine 1- Scalogno 1- Spicchio d’aglio Olio Evo, pepe, peperoncino, prezzemolo q.b. Brodo vegetale casalingo
Preparazione: Impastare la farina con acqua tiepida, lasciar riposare l’impasto avvolto in una pellicola trasparente, per un’ora; formare dei cilindretti di pasta e allungarli con il palmo delle mani per circa 15 cm e spessi 3-4-mm; tagliare il guanciale a dadini e farlo rosolare in un padellino; affettare lo scalogno e l’aglio e farli rosolare in un tegame; aggiungere le verdure tritate finemente bagnando con il brodo vegetale; poco prima della completa cottura unire il guanciale. Insaporire con pepe e/o peperoncino a piacere. Appena cotti versare gli strozzapreti nel tegame, aggiungere un po’ di pecorino e mantecare con acqua di cottura, se necessita. Impiattare e cospargere gli strozzapreti con il rimanente pecorino e poi guarnire con una manciata di prezzemolo e…….buon appetito
Vino: Non è semplice indicare un vino adeguato a questa pietanza, ma un vino rosso delle nostre zone tipo il Cesanese del Piglio, il Rosso Buono di Cori; l'uno asciutto e piacevole con ritorni di cuoio e marasca, l'altro di buona grinta tanninica e di un convincente bonus di sapore, hanno le caratteristiche giuste per gustare appieno gli strozzapreti che avendo un sapore deciso interagiscono egregiamente, lasciando uno straordinario retrogusto, tra il dolce delle zucchine, carote, e il ritorno di cuoio, marasca e tannino, da stordire il commensale.