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Monti  Lepini
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      Carpineto Romano 
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Leone XIII
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Storia

Territorio Situato nel cuore dei Monti Lepini, ai confini con le province di Latina e Frosinone. Il territorio di Carpineto Romano è prevalentemente composto da rilievi montuosi che hanno nei 1536 metri del Monte Semprevisa la loro cima più elevata. Nel territorio comunale si elevano anche il Monte Gemma, il Monte Erdigheta e il Monte Malaina.

Il centro abitato si snoda su due colline alle pendici di Monte Capreo (1421 m), sulla cui sommità papa Leone XIII, nativo della cittadina lepina, fece porre una croce commemorativa nel 1901.

Come tutto il resto del comprensorio lepino, il territorio è interessato da fenomeni carsici di notevole interesse speleologico. Tra i boschi di faggio non è raro imbattersi in doline (che nel dialetto locale vengono chiamate "ousi") e grotte tra le più profonde di tutta l'Italia Centrale.

Storia Il territorio di Carpineto Romano fu abitato in epoca preromana dai Volsci, popolazione italica stanziata nella zona compresa tra i Colli Albani e i Monti Aurunci. Il centro abitato odierno affonda le sue origini nell'alto Medioevo, le prime tracce scritte dell'esistenza di Carpineto risalgono al 1077, anno in cui i Canonici Lateranensi concedettero in affitto il feudo carpinetano alla potente famiglia dei De Ceccano. A questi ultimi si avvicendarono nel 1299 i Caetani, famiglia del pontefice anagnino Bonifacio VIII. Altre famiglie della nobiltà laziale possedettero il feudo di Carpineto, fino a quando alla fine del XVI secolo fu acquistato dal cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII. Donna Olimpia Aldobrandini, sorella del cardinal Pietro, ne fece il suo "bello stato", accorpando i territori dei vicini comuni di Montelanico, Gorga, Gavignano e Maenza.
Durante quel periodo Carpineto diventò un ducato e conobbe il suo periodo di maggior fioritura artistica e culturale, con artisti come Caravaggio che contribuirono ad abbellire la cittadina lepina con chiese e opere di pregio, come il San Francesco in meditazione per secoli custodito nella chiesa di San Pietro Apostolo.

Agli inizi del XIX secolo conobbe l'avanzata delle truppe di Napoleone ed entrò con il resto del Lazio nel Primo Impero francese.
In quel tempo nacque Gioacchino Pecci, destinato a diventare papa Leone XIII qualche decennio più tardi. Durante l'invasione napoleonica e negli anni successivi, Carpineto vide il nascere il triste fenomeno del brigantaggio. L'ascesa al soglio pontificio di Leone XIII cambiò il volto della cittadina lepina, che ebbe una nuova fioritura artistica e si arricchì di chiese, statue e fontane pubbliche. Durante la seconda guerra mondiale fu bombardata ripetutamente, arrecando gravi danni alla popolazione. Tra gli episodi più vivi nella memoria collettiva di quel periodo ci sono sicuramente le cosiddette marocchinate e i soprusi che le truppe coloniali francesi compirono ai danni della popolazione carpinetana.

Musei
  • Museo la Reggia dei Volsci

Persone legate a Carpineto Romano
  • Giuseppe Pecci, cardinale, nato a Carpineto Romano nel 1807
  • Leone XIII, papa, nato a Carpineto Romano nel 1810
  • Sant'Antonino Fantosati (1842-1900), vescovo e santo, ordinato sacerdote a Carpineto Romano
Nel 1872 Carpineto cambia denominazione in Carpineto Romano.

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Leone XIV -Papa
Leone XIV: in ricordo del bene di Papa Leone XIII agli agostiniani
Il nuovo Papa Leone XIV, il cardinale americano Robert Francis Prevost, dell’Ordine di S. Agostino, nello scegliere il nome avrà sicuramente pensato a Leone XIII (1878-1903) il pontefice della “Rerum Novarum” la famosa enciclica scritta il 15 maggio 1891.
Leone XIII, che si chiamava Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, nativo di Carpineto Romano, vicino Roma, non era un agostiniano. Tuttavia, aveva un grande apprezzamento per l’Ordine Agostiniano e diede un contributo significativo alla sua rivitalizzazione durante il suo pontificato. La sua vicinanza all’Ordine derivava dalla sua educazione nella sua città natale e dalla sua profonda stima per la spiritualità e il contributo che gli Agostiniani hanno dato alla Chiesa, nel corso dei secoli.
Egli, tra l’altro, restaurò la chiesa e il convento agostiniano nella sua città natale che aveva una chiesa e un convento agostiniano a cui Leone XIII era affezionato fin dalla sua giovinezza. Da Papa, ricostruì l’antica chiesa e il convento e fornì una donazione annuale. Nel 1888, questo divenne il noviziato per la provincia romana e per le province italiane adiacenti e inoltre permise che le spoglie di Sant’Agostino fossero riportate nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, sotto la custodia degli Agostiniani. Leone XIII pur studiando presso i Gesuiti, ebbe anche una formazione agostiniana, che influenzò la sua spiritualità e la sua teologia.
Proprio il Vescovo di Ippona S. Agostino (354-430) era spesso citato nei vari discorsi del pontefice, riprendendo un suo celebre adagio “Ama e fa’ ciò che vuoi” sottolinea come l’amore autentico sia la base di un agire retto, è un tema ricorrente nell’insegnamento di Leone XIII sull’importanza della carità cristiana come fondamento dell’ordine sociale e della vera libertà.
Leone XIII nel 1879 con l’enciclica “Aeterni Patris” promosse la rinascita dello studio della filosofia tomista, la scuola filosofica e teologica che trae ispirazione principalmente dal pensiero di S. Tommaso d’Aquino (1225– 1274) vedendola come un valido strumento per comprendere e difendere la verità cristiana. Questo riflette l’approccio agostiniano che non vedeva un conflitto insanabile tra fede e ragione, ma piuttosto una loro armonia. Proprio in questa enciclica Leone XIII vede in S. Agostino uno dei principali autori della tradizione cristiana.
L’instancabile ricerca della verità che caratterizzò la vita di Sant’Agostino si riflette di conseguenza nell’impegno costante di Leone XIII nel promuovere lo studio della filosofia e della teologia come strumenti per comprendere la fede. Risulta evidente che il pensiero di S. Agostino sulla Chiesa, influenzò profondamente la visione ecclesiologica di Leone XIII, che si adoperò sempre per promuovere l’unità della Chiesa e la sua missione nel mondo.
Leone XIII sostenne sempre gli agostiniani e il loro lavoro, approvando le loro costituzioni e incoraggiando la loro missione, ricordando l’importanza dell’intero Ordine Agostiniano nella Chiesa.
Sebbene il Cardinale Prevost, Leone XIV non abbia ancora avuto l’opportunità di esprimere i suoi pensieri specifici su Leone XIII, la sua scelta del nome parla da sé, e ci piace pensare che probabilmente avrà pensato a tutto il pontificato di Leone XIII, che tanto ha apprezzato la figura e il pensiero di S. Agostino e abbia voluto ricordarlo scegliendo come nome proprio Leone.
Di Gualtiero Sabatini
                             9 Maggio 2025

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Chiesa di Sant'Agostino
​Storia

La Chiesa di Sant’Agostino, con il convento annesso, risale al XI sec. In origine era dedicata a Sant’Antonio, in quanto appartenente all’ordine degli Antoniani. Nel XIV sec. passò all’Ordine di Sant’Agostino, che divenne il patrono di Carpineto, ed a lui venne dedicata la chiesa. Abbandonata in epoca napoleonica (inizio sec. XIX), fu restaurata da papa Leone XIII su progetto di A. Bonanni e A. Camaiti. Il portale d’ingresso presenta due protiri in stile cistercense, con leoni stilofori. Da ammirare, inoltre, il portale che si trova sul lato destro, dalla parte del convento, proveniente dall’antica chiesa di Santo Stefano di Valvisciolo, andata distrutta nel XIV sec.
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https://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Carpineto/S_Agostino.html
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