Monti Lepini
Artena - Bassiano - Carpineto Romano - Cori - Gorga - Maenza - Montelanico - Norma - Priverno - Prossedi - Roccagorga - Roccamassima - Roccasecca dei Volsci - Segni - Sermoneta - Sezze - Sonnino - Supino
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Storia
Di carattere medioevale il paese occupa una dolce collina che fu trincerata con mura; come tutti i centri di quest’area collinare, nell’antica cortina di mura si aprivano diversi varchi per far si che i contadini si potessero recare quotidianamente nei campi. Sette erano le porte principali, tra le quali Porta Romana ( in Piazzale XX settembre ) e Porta Napolitana ( a Piazzale Metabo ), dalle quali si accede al fulcro del nucleo urbano, Piazza Vittorio. Il nucleo storico di Priverno si svolge attraverso vicoli e stradine disposte secondo il classico andamento concentrico, ed è fortemente caratterizzato dalla dominanza della pietra locale come materiale privilegiato nelle costruzioni, sia pubbliche che private. Importante centro Volsco, la sua storia leggendaria inizia con le vicende del suo re Metabo e della figlia Camilla, gentile eroina cantata da Virgilio nell’ Eneide. Priverno appare nella lotta antiromana nella Lega Latina fino alla sua sconfitta avvenuta nel secolo IV a.C. La città fu distrutta e il territorio confiscato assegnato a cittadini romani che costituirono la nuova “ tribus Ufentina “. Nel 769 d.C. il vescovo di Priverno sottoscrisse gli atti del Concilio Lateranense. Distrutta poi tra l’ VIII e il IX secolo, gli abitanti si rifugiarono sui colli circostanti. Dal 1159 nel suo territorio fiorisce l’abbazia di Fossanova sotto la giuda dei padri Circercensi e spesso le notizie tra le due comunità si confondono. Nel 1217 le due diocesi di Priverno e Sezze furono unite a quella di Terracina. Nella cittadina verrà custodito parte del corpo di San Tommaso d’ Aquino, morto nell’anno 1274 nella vicina Fossanova. Durante i secoli Priverno mantenne un’autonomia amministrativa e per tale motivo non sarà mai infeudata da nobili famiglie; però subì violenze e distruzioni durante la lotta tra il Regno di Napoli e la Chiesa di Roma. Nel 1578 fu stampato lo statuto che regolava la vita civile della cittadina. Nel 1725 fu nuovamente elevata a diocesi. Nel secolo XIX ricevette le solenni visite dei Pontefici Gregorio XVI (1843) e Pio IX (nel 1850 dopo l’esilio a Gaeta). |